Il 3 agosto a San Foca, marina di Melendugno e Bandiera Blu d’Europa, sarà inaugurata la prima terrazza attrezzata per disabili, inclusi quelli affetti da sclerosi laterale amiotrofica, che permetterà loro di godere del mare in piena sicurezza e confort. Un sogno, quello di Gaetano Fuso, 38enne calimerese affetto da Sla, che si sta avverando grazie al lavoro instancabile dell’Associazione 2HE e di tutti coloro che hanno creduto nel progetto “Io Posso”
Si dice che i sogni possono diventare realtà, basta solo crederci. Be’, evidentemente i parenti e gli amici di Gaetano Fuso, 38enne calimerese affetto da sclerosi laterale amiotrofica, nonché i suoi compaesani ci devono credere veramente visto che lunedì 3 agosto a San Foca, marina di Melendugno e Bandiera Blu d’Europa, alle 19.30 sul lungomare Matteotti (accanto al Porto) sarà inaugurata la prima struttura in Puglia attrezzata per consentire ai disabili e in particolare a coloro che soffrono di Sla, di poter trascorrere una giornata al mare con parenti e amici in piena sicurezza e confort (incluso un parcheggio riservato), potendo contare su un’assistenza in loco di personale specializzato.
Per chi non lo sapesse, la sclerosi laterale amiotrofica è una malattia neurovegetativa che colpisce le strutture che collegano il sistema nervoso ai tessuti muscolari e che comporta una paralisi progressiva del corpo con effetti devastanti sulla salute (ad esempio il paziente, che rimane pienamente cosciente, può sopravvivere solo se collegato ad un respiratore elettronico). Gaetano è uno dei circa 60 malati di Sla in provincia di Lecce e da quando gli è stata diagnosticata la malattia ha espresso il suo cruccio di non potere godere più del mare insieme alla sua famiglia come era solito fare quando stava bene. Infatti, per quanto in Salento esistano lidi attrezzati per i disabili, i pazienti affetti da Sla richiedono un’assistenza e delle attrezzature più complesse, non reperibili in tali strutture.
Fu allora che Giorgia, moglie di Gaetano, un anno e mezzo fa promise al marito che avrebbe fatto il possibile per soddisfare questo suo desiderio e insieme ad un gruppo molto affiatato di amici ha creato l’Associazione 2HE, con sede a Calimera, che ha dato vita al progetto “Io Posso” che si poneva come obiettivo la realizzazione di una terrazza attrezzata con un accesso al mare per disabili, inclusi i malati di Sla. Grazie ai social network e ad un passaparola costante, accompagnato da una creatività e capacità comunicativa non comune, l’intera popolazione di Calimera è stata coinvolta e tutti hanno dato il proprio piccolo o grande contributo. Il Comune di Melendugno non poteva rimanere indifferente e ha offerto la propria collaborazione.
Il resto oramai è storia e tra pochi giorni la struttura, i cui lavori di realizzazione sono ancora in corso, sarà inaugurata con una grande festa alla quale, tra gli altri, parteciperà don Luigi Ciotti, presidente di “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Infine, perché accessibilità fa rima con sostenibilità, la terrazza e le pedane sono perfettamente removibili: a settembre l’intera struttura sarà smontata per essere rimontata nello stesso posto a giugno del prossimo anno.
Un sogno che diventa realtà, e che ha tanto da insegnare a tutti noi. A sognare, innanzitutto.
Ogni petra azza parite, e il sogno si avvera
La terrazza attrezzata per i malati di Sla che verrà inaugurata a San Foca il prossimo 3 agosto ha il suo testimonial in Gaetano Fuso e nel progetto “Io Posso” dell’Associazione 2HE, presieduta da Giorgia Rollo, avvocato ma, soprattutto, moglie di Gaetano. È lei a descrivere l’iniziativa che sta portando avanti con dedizione e passione, per amore di suo marito.
Giorgia, come è nato questo progetto?
Il merito è di Gaetano, il quale, dopo aver scoperto di soffrire di Sla nel febbraio 2014, aveva espresso il desiderio di poter far qualcosa per coloro che, costretti su una sedia a rotelle, non hanno la possibilità di accedere al mare. Adesso abbiamo finalmente raggiunto l’obiettivo, e insieme varcheremo quei gradini che finora erano impossibili da affrontare.
Quali sono i vantaggi della terrazza per ammalati di Sla e gli altri disabili?
La struttura consentirà agli ospiti di accedere con facilità al mare, ma permetterà di farlo in assoluta serenità, con l’ausilio di personale qualificato che coadiuverà i parenti e gli accompagnatori dei bagnanti nella loro assistenza. Si tratta di un aspetto molto importante, soprattutto per chi è affetto da una patologia gravemente invalidamente come la sclerosi laterale amiotrofica.
Questo percorso è iniziato lo scorso aprile con la manifestazione Ogni pietra azza parite. Come è stato possibile realizzare in poco tempo un progetto così complesso?
Grazie a tanti amici, i quali hanno coinvolto altre persone e così via; un gruppo che comprende numerosi professionisti che hanno messo a disposizione gratuitamente le loro competenze. Tra questi, alcuni ingegneri hanno elaborato il progetto della terrazza e lo hanno poi donato al Comune di Melendugno, che lo ha approvato e in parte finanziato. La mia associazione si occuperà invece della gestione. I fondi necessari li abbiamo poi raccolti attraverso tante altre iniziative organizzate sul territorio.
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
La nostra intenzione è quella di fare durare il progetto per almeno tre anni, aprendo la struttura dal 15 giugno al 15 settembre. Continueremo a raccogliere fondi partecipando, tra le altre cose, ad eventi quali la Notte della Taranta, la festa patronale di San Brizio a Calimera e un torneo notturno a Torre dell’Orso. Abbiamo già ricevuto alcune richieste di prenotazioni informali da tutta Italia e diffonderemo il nostro progetto anche verso altre associazioni che, come noi, si dedicano alle esigenze dei disabili. Di certo, terrazza è solo il primo di una serie di iniziative inserite in “Io Posso”.
A chi è rivolto ora il suo pensiero?
Vorrei ringraziare il Comune di Melendugno per la sua disponibilità, le 170 persone che compongono 2HE, le aziende che ci hanno offerto a prezzi stracciati tutto quanto ci serviva per le nostre iniziative, nonché i cittadini e le altre associazioni che ci hanno supportato. Inoltre, un pensiero speciale al “Cuore Cervellotico”, quel gruppo di amici così definito sia per l’affetto dimostrato verso Gaetano che perché composto da persone in gamba e per bene. Infine, il pensiero più importante è per Gaetano e per le nostre due figlie, rispettivamente di 3 anni e 1 anno e mezzo. Il cruccio di mio marito era quello di poter vivere e godere il mare insieme a loro, adesso tutto ciò, anche se in maniera diversa, sarà finalmente possibile.
Alessandro Chizzini