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Un “ritardo illegale” per il filobus

Giordano Franceschini, docente universitario e progettista della metropolitana di superficie leccese, è stato arrestato per truffa aggravata. Ma Ripa promette: “Abbiamo sollecitato l’invio dei mezzi dal Belgio” 
 
Giordano Franceschini era stato consulente del Comune di Lecce per vari appalti. E aveva partecipato alla progettazione della metropolitana di superficie. La vicenda giudiziaria -un vero colpo di scena- si riferisce anche al presunto riciclaggio di denaro proveniente dall’asse Lecce-Lugano che ruota attorno a Massimo Buonerba, consulente dell’ex sindaco Adriana Poli Bortone. Le accuse parlano di false fatture ai danni del Comune di Lecce, nell’ambito del progetto della metropolitana di superficie. L’arresto sarebbe motivato dall’esigenza di cautelare la possibile reiterazione del reato. Già inserito nel registro degli indagati, il professore 45enne potrebbe essere una delle figure chiave nella presunta truffa legata al filobus. 
Al centro dell’inchiesta, avviata in base a una segnalazione della magistratura, un conto corrente svizzero sospetto e riferibile a Buonerba, su cui sarebbe transitata una cifra di poco inferiore ai due milioni di euro. Soldi illeciti che -ipotizzano l’accusa e le indagini condotte dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Lecce- sarebbero finiti sul conto svizzero dell’ex consulente di Palazzo Carafa, proprio in relazione al tanto discusso progetto filobus. 
La misura nei confronti dell’ingegnere originario di Padova, docente presso l’Università di Perugia, è stata emessa dal gip Antonia Martalò. La figura di Franceschini, infatti, sarebbe legata, in qualità di consulente, ad altri appalti di rilievo. Nel fascicolo, oltre a Massimo Buonerba, risultano indagati il figlio Roberto, l’ex funzionario di una banca di Lugano, Angelo Ferrari, e altri suoi due familiari, Renata e Olivier, e l’imprenditore bolognese Giorgio Zoboli, oltre ad altre quattro persone. Per loro le ipotesi di reato sono a vario titolo di riciclaggio, favoreggiamento e corruzione. 
Intanto, sul versante amministrativo e pratico, l’assessore comunale al Traffico, Giuseppe Ripa, in risposta alle accuse sollevate dal consigliere d’opposizione Antonio Rotundo, è tornato a specificare che “per ben tre volte è stato sollecitato l’invio del filobus. Nella documentazione in possesso del consigliere Rotundo, consegnata ufficialmente dagli Uffici lo scorso 10 novembre, è presente la nota dell’11 ottobre, inviata per conoscenza al Ministero, all’Ustif e alla Regione, con la quale si chiedeva all’Ati, realizzatrice del sistema di trasporto, oltre ad un preventivo di dettaglio dei lavori da eseguire sugli altri quattro filobus presenti in città, l’invio dei quattro veicoli ancora in Belgio e le modalità con cui gli stessi sarebbero stati recapitati -evidenzia Ripa-. Un primo sollecito per le notizie riguardanti i veicoli da spedire, l’Amministrazione lo ha inviato l’8 novembre e ci hanno promesso un veloce riscontro”. 
Tra le vicende giudiziarie e i ritardi accumulati dal mezzo delle polemiche, il filobus è destinato a far parlare ancora di sé, in città, e certamente anche a far parte della campagna elettorale che è alle porte, per le amministrative della prossima primavera. 
 
Barbara Politi