È il T-346A, jet militare di ultima generazione realizzato da Alenia e destinato alla formazione dei piloti dell’Aeronautica Militare
Da qualche giorno l’aeroporto “Cesari” ha un nuovo “pargolo”: il velivolo T-346A, proveniente dalla sede “Alenia” di Venegono, nel Varesotto, e appena assegnato alla scuola di volo salentina, con i suoi quasi 10 metri di apertura alare. Ad accoglierlo a Galatina, lo scorso 27 febbraio, c’era il colonnello Paolo Tarantino, comandante dell’aeroporto.
Stando alle premesse, il nuovo addestratore contribuirà al processo di aggiornamento delle flotte militari italiane e sarà da subito destinato al sistema formativo dei piloti del 61° Stormo. In particolare gli allievi prenderanno confidenza col nuovo aereo nella fase finale dell’addestramento. “L’attività di volo effettuata fino alla consegna -dichiarano dal 61esimo Stormo- è stata condotta utilizzando velivoli contrassegnati da matricola temporanea, quindi non appartenenti al 61° Stormo ma in carico al Reparto Sperimentale di Volo. Nel mese di agosto 2014 sono state concluse le prime abilitazioni a favore degli istruttori. Ad ottobre, invece, è stata effettuata la prima missione addestrativa con equipaggio interamente appartenente al 61° Stormo. Attualmente si sta procedendo con l’addestramento di ulteriori istruttori”.
Ma cos’è, nel dettaglio, il T-346A? È un jet di costruzione italiana realizzato da Finmeccanica-Alenia-Aermacchi, l’azienda che lo scorso 22 dicembre a Roma ha firmato un contratto da 120 milioni di euro per la fornitura all’Aeronautica Militare di velivoli da addestramento avanzato e relativo supporto logistico. Tra gli aerei più avanzati al mondo, è concepito appositamente per addestrare i piloti destinati ai mezzi militari ad alte prestazioni.
Dopo aver effettuato il suo primo volo nel luglio 2008, dando così avvio alla fase di industrializzazione, il velivolo ha acquisito tecnologie di ultima generazione che consentono di ottenere un incremento qualitativo nella formazione dei piloti. Nel contempo, le sue prestazioni permettono attività che attualmente vengono svolte nell’ambito dei cosiddetti “Operational Conversion Unit”, cioè su velivoli dal più alto costo operativo. Oltre che dall’Aeronautica Militare Italiana, il T-346 è già stato selezionato dalle forze aeree di Singapore, Israele e Polonia. “L’introduzione di questo velivolo -sottolineano dal 61° Stormo- rappresenta un tassello determinante per consolidare il ruolo di lead nation nel progetto di internazionalizzazione, anche in chiave europea, del settore dell’addestramento al volo militare”.
Stefano Manca