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Un “funerale” per sperare in meglio

I tifosi del Gallo hanno inscenato un corteo funebre per “commemorare” la triste stagione in B conclusa con la retrocessione e con l’acuirsi dei problemi che hanno attanagliato il club giallorosso
 
“Dopo una straordinaria cavalcata, il 17 maggio 2009 in questa specie di stadio il Gallipoli conquista la serie B. Oggi 17 maggio 2010 commemoriamo la fine del sogno/incubo e la fine del calcio gallipolino. I Tifosi posero… sognando uno stadio e un sindaco all’altezza della città”. In questa epigrafe immortalata su una lapide scolpita nel giorno del goliardico ed ironico “funerale” del calcio a Gallipoli c’è tutta l’amarezza dei supporter giallorossi. C’è tutta una passione non corrisposta in un’annata da incubo avviata nell’agosto scorso tra mille progetti e tante speranze e conclusa (in anticipo rispetto al termine della stagione regolare) con il morale sotto i tacchetti. 
Gallipoli “piange” il funerale del calcio cittadino, dopo che il ko patito a Reggio Calabria ed il concomitante pareggio del Mantova a Crotone hanno determinato la retrocessione matematica del Gallo dalla cadetteria del calcio nazionale. Ma la “sconfitta” sportiva è l’ultimo dei mali, in casa giallorossa. C’è da combattere l’ultima battaglia, la più importante, quella che si gioca sui registri contabili e nei tribunali e che potrebbe addirittura decretare in città la fine del calcio nelle alte sfere. La messa in liquidazione del club ionico apre scenari difficili da interpretare, ed il baratro potrebbe essere dietro l’angolo, pronto a cancellare anni di vittorie e successi seminati in giro per l’italica penisola. C’è un’unica, ultima speranza per mantenere viva la passione. La rinascita passa attraverso una procedura di fallimento “pilotato”, in modo da ricostruire una società che partendo dalla Prima Divisione possa tentare di non far rompere definitivamente il giocattolo.
 
Daniele Greco