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Un commercio che non conosce crisi

Sono sempre di più purtroppo le donne che sulle strade e nelle case del centro storico di Lecce esercitano, per costrizione o per scelta, il mestiere più antico del mondo. Tra loro anche molte escort, una delle quali ci ha confessato: “È vero, si guadagna bene. Ma questa vita è davvero un inferno” 

 

Esiste un’altra città incastrata nel cuore di Lecce. Una città segreta e ignorata, che occhieggia attraverso le fessure delle tende scomposte dei vicoli poco dietro il Palazzo del Rettorato. Case vetrina; ritagli di vita intima confezionati nel cellophane trasparente, ragazze per lo più africane e sudamericane, costrette dalla necessità o da qualcuno, a vendere l’intimità della propria pelle per guadagnarsi quella vita “normale” che sono venute a cercare in Italia. Uno sfruttamento che soprattutto nel caso delle vittime di tratta, agisce su più livelli, calpestando la dignità e la libertà delle donne coinvolte. Ma che rappresenta ugualmente solo un aspetto del variegato fenomeno della prostituzione. 

L’inchiesta dell’8 marzo scorso che La Repubblica e L’Espresso hanno dedicato al fenomeno dà uno spaccato di quello che accade a livello nazionale. Noi ci siamo chiesti e abbiamo cercato di capire cosa accada a Lecce, soprattutto in questi giorni in cui negli appuntamenti di Itinerario Rosa -rassegna culturale voluta dall’Amministrazione Comunale giunta alla 15esima edizione- si ribadisce il “no” unanime allo sfruttamento e alla violenza sulle donne. 

Dalla strada alle case, dagli alberghi agli appartamenti di lusso delle escort, la prostituzione abbraccia una pluralità di forme, che pare rincorrere le infinite declinazioni della domanda, per soddisfarne i gusti, anche più esigenti. Un mercato che smuove cifre da capogiro. E se le escort richiamano immediatamente un mondo di lusso, ricercatezza e bellezza ben riconoscibile anche grazie alle vicende che ne hanno attirato l’attenzione negli ultimi anni, la prostituzione di strada unita a quella che si consuma nelle case-vetrina del centro storico rimane il lato meno patinato e spesso tragico della medaglia, a cui si accompagnano fenomeni come la speculazione degli affitti, lo sfruttamento da parte di un crimine organizzato e la convivenza con mercati illegali come quello della droga.

Dando origine a una serie di emergenze d’ordine pubblico che negli anni hanno attirato l’attenzione delle autorità in più di una occasione verso le zone ‘proibite’ del capoluogo. 

Uno sguardo a questo mondo sotto il tappeto: nel pieno svolgimento dell’Itinerario Rosa, seguendo il filo conduttore, già iniziato a febbraio con “Zapatos Rojos” in piazza Duomo, della lotta alla violenza di genere. 

 

Valentina Zammarano