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“Una vittoria speciale, che dedico a Francesca”

Daniele Greco, medaglia d’oro nel salto triplo agli Europei indoor di Göteborg, è ritornato nella “sua” Galatone accolto come un eroe. E a noi ha parlato dei mondiali di Mosca, della sua fede e dell’amore per la sua fidanzata (e per la cucina della mamma) 
 
Daniele Greco ha portato l’oro nel Salento, quello  conquistato con la nazionale azzurra nella finale di salto triplo agli Europei indoor di Göteborg con la misura di 17,70 metri. A soli 3 centimetri dal record indoor di Fabrizio Donato. L’atleta delle Fiamme Oro della Polizia di Stato è stato accolto nella notte tra lunedì e martedì dai fuochi d’artificio e dalla grande folla. Giovedì ha ricevuto il premio dal presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone nell’aula consiliare di Palazzo dei Celestini. E domenica è in programma la festa per l’oro europeo in piazza Costadura a Galatone, dove sono affissi manifesti celebrativi con il volto del campione continentale salentino. 
“Nessun limite oltre il cielo. Chi ti ferma più adesso? Ti amo. Francesca”. Così recita il grande striscione regalato dalla tua fidanzata Francesca Lanciano (primatista e tricolore Junior) al tuo arrivo a casa. E lei cosa ha risposto? 
Solo Francesca può fermarmi. Anzi, è stata proprio lei a darmi la spinta determinante nella conquista del titolo, dopo averla vista trionfare ai tricolori Junior di Ancona, a due settimane dalla gara continentale di Goteborg. Una vittoria che dedico a lei proprio per questo motivo.
Puoi rivelarci qualcosa del mondiale di agosto a Mosca? 
Non faccio pronostici. Voglio solo stare bene ed arrivare ad agosto nelle migliori condizioni psico-fisiche. 
Da campione europeo ti è mai successo di pensare al tuo ingresso nell’atletica 11 anni fa?
Sicuramente, ci ho pensato tanto. Le varie vicissitudini mi hanno costruito nella crescita con il mio storico tecnico Raimondo Orsini, che dal 1° marzo posso avere con me a Roma. Infatti, ha avuto il distacco dalla scuola e può essere sempre con me tutti i giorni del raduno. 
Molti non sanno delle tue doti canore e che ti piace cantare in chiesa. Ma dopo la maglia con la scritta “Gesù vive in me. Tutto io posso in colui che mi dà la forza”, ormai tutto il mondo sa della tua fede religiosa. 
Il mio non è bigottismo. Ho notato che si è parlato della maglia quanto del risultato. Ma la mia fede in Dio non è una novità. Ho fatto festa con la stessa maglia, con cui ho festeggiato nella prima gara all’aperto dello scorso anno a Potenza, dove ho fatto 17,47 metri. 
Ora tu sei il numero uno d’Italia e l’unico oro tra gli azzurri agli Euro indoor di Göteborg. Sei pronto ad andare a Roma e poi a rituffarsi nella struttura precaria di Taviano? 
Non mi sono mai pianto addosso. Mi sono sempre allenato in questa struttura. Ma serve un impianto degno non tanto per me, ma soprattutto per le nuove generazioni. Spero che non ci sia un altro come me a scavalcare il muro per allenarsi da clandestino.
Intanto è tempo di festeggiare: è partita la caccia per abbattere il record di 19 cannelloni ripieni di carne? 
Sicuramente è partita bene. Nel mio primo pranzo nel Salento di martedì scorso mia madre Giuseppina mi ha preparato un menù a base di pesce: quasi mezzo kg di linguine alle vongole e polpo, calamari e seppie fritte…
 
Pasquale Marzotta