Vita dura per gli utenti delle Poste Italiane del capoluogo: affollamento eccessivo, sale inadeguate e spesso non a norma, servizi igienici carenti sono le criticità più evidenziate
Sabato 1° dicembre Poste Italiane, per venire incontro alle esigenze dei pensionati e dei cittadini, prolungherà in molti uffici l’orario di apertura al pubblico anche nel pomeriggio. Lodevole iniziativa, certo, ma secondo Salvatore Labriola, segretario provinciale Slc Cgil, sottoporrà i lavoratori degli stessi uffici postali a un enorme sforzo “dal momento che dovranno fare fronte alle migliaia di cittadini che, in quel giorno e sino al 15 dicembre, si rivolgeranno agli sportelli per i pagamenti delle pensioni e delle scadenze di fine anno. Assisteremo quindi a scene già viste: lunghe code di pensionati e cittadini in attesa del loro turno, poche le sedie, assenti i servizi igienici, impiegati presi di mira per la loro ‘lentezza’ e ‘per la loro pigrizia’: lavoratori e cittadini vittime di una situazione che ha dell’assurdo”.
Secondo i sindacati dunque la situazione in città è critica, in questo caso non per ritardi o disguidi nella consegna della corrispondenza, ma per la praticabilità e la vivibilità degli stessi luoghi adibiti all’espletamento del servizio. “Siamo di fronte a un’azienda che scarica sui propri dipendenti e sui propri utenti le proprie scelte organizzative -aggiunge Labriola-: un sistema informatico lento che rischia il blocco proprio nei momenti di maggiore sollecitazione e di affluenza; richieste pressanti, per un’attività di sportello che impone agli addetti una proposizione continua di prodotti commerciali. Un’azienda che risparmia sulla prevenzione e sulla salute dei propri dipendenti e su quella dei propri utenti/clienti”.
Sul banco degli imputati, dunque, gli standard relativi alla sicurezza degli uffici postali (in particolare il D.M. del 22 febbraio 2006 prevede espressamente 0,4 persone per metro quadro), dove gli affollamenti -a detta di Labriola- non risulterebbero compatibili con il sistema e il dimensionamento delle vie d’uscita. È per queste ragioni che la Slc Cgil, ha inoltrato un esposto ai Vigili del Fuoco chiedendo interventi urgenti almeno sulle situazioni di rischio più gravi, come gli uffici in via Taranto, piazza Stazione Fs, viale Marche, via Marcianò, via Archita da Taranto, via Croce, piazza Napoli, viale Leopardi.