Cerca

Tutto il sapore dell’estate con la “Festa della bruschetta”

A Palmariggi dal 15 al 17 agosto appuntamento con una delle sagre più ghiotte del Salento con protagonista indiscusso il “pane bruscatu” 

 

Si rinnova l’appuntamento con la “Festa della bruschetta” che a Palmariggi accoglie ogni anno migliaia di visitatori in una location meravigliosa, il Santuario di Montevergine, immerso fra gli uliveti e la rigogliosa pineta. La manifestazione, curata dall’associazione “Mons Jovis”, si terrà come ormai di consueto nei giorni del 15, 16 e 17 agosto e sarà per tre notti il luogo di ritrovo prediletto da migliaia di turisti e di visitatori che hanno fatto crescere nel corso degli anni la sua notorietà, sino a renderla uno degli eventi più attesi e popolati della movida estiva salentina. 

Il significato vero di questo evento è far rivivere alle migliaia di avventori e turisti il sapore unico e la genuina golosità del “pane bruscatu”, per secoli noto come “carne dei poveri”, e dei prodotti enogastronomici a Km0 e le tante altre golosità rigorosamente prodotte dagli agricoltori locali o dagli artigiani di Palmariggi, che rappresentano il marchio di fabbrica della manifestazione. 

Il sorriso dei volontari, il cibo prelibato e l’ottima musica sono gli ingredienti fondamentali che fanno della “Festa della Bruschetta” una festa unica e indimenticabile. I musicisti che si avvicenderanno sul palco promettono di rendere, anche quest’anno, roventi le tre serate di festa. In particolare il cartellone musicale prevede nella serata del 15 Dario Muci, Barberìa e i Canti del Salento  e, a seguire,  Antonio Castrignanò; il 16 agosto sarà la volta di Mute Terre e Canzoniere Grecanico Salentino mentre il 17 agosto chiuderanno le danze  I Briganti di Terra d’Otranto e i Mascarimirì. 

Vi aspettiamo il 15, 16 e 17 agosto a Montevergine di Palmariggi per tre serate indimenticabili, promettendovi che i tantissimi turisti, morsi e stregati dalla taranta, resteranno intrappolati nella invisibile ragnatela che li legherà indissolubilmente alla nostra terra e non potranno più vivere senza sule, mare e jentu.