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“Tutto dipende dalla liquidità all’interno del sistema bancario”

A causa della crisi le banche preferiscano più usare i depositi per coprire i rischi derivanti dall’acquisto di titoli di Stato, piuttosto che finanziare le imprese. Ma Bpp, insieme a Confindustria e Provincia di Lecce, prova a invertire la tendenza 
 
La comprensione della crisi e delle situazioni contingenti sono gli elementi che possono chiarire il particolare momento che sta vivendo il contesto finanziario locale. Questa è l’opinione di Ugo Latrofa, responsabile del settore Marketing e Comunicazione della Banca Popolare Pugliese.
Dottor LaTrofa, a cosa è dovuta a suo parere questo “tira e molla” nella concessione dei finanziamenti tra banche e imprese? 
Tutto dipende da quanta liquidità gira all’interno nel sistema. Una quantità elevata, ovviamente, aumenta le possibilità di finanziamento, mentre uno scarso movimento crea riluttanza da parte delle banche. A livello generale, comunque, l’attuale situazione corrisponde al secondo caso. Se le banche investono gran parte dei depositi che raccoglie, il denaro dovranno poi trovarlo proprio all’interno del sistema, il quale però è reticente nello scambio di liquidità a causa soprattutto della svalutazione di molte banche, costrette ad abbassare il valore delle loro azioni anche tra il 30% e il 40%. Crisi e assenza di liquidità, quindi, creano enormi difficoltà nell’accesso al credito e le banche, piuttosto che finanziare le imprese, preferiscono usare i depositi per coprire i rischi derivanti dall’acquisto dei titoli di stato; si tenga presente che, negli ultimi anni, molte banche operanti nel mercato dei titoli derivati hanno subito perdite pesanti. 
In che modo Banca Popolare Pugliese sta mantenendo gli impegni con i clienti? 
Nel 2011 i nostri impieghi sono aumentati del 6% e i depositi del 2%, in controtendenza con il sistema nazionale. Inoltre, stiamo per chiudere un’operazione finanziaria presentata in Confindustria a fine maggio. Si tratta dell’emissioni di titoli obbligazionari di risparmio per l’economia meridionale; un decreto del 2011, infatti, ha dato la facoltà alle banche che operano nel meridione di emettere tali obbligazioni che hanno il beneficio fiscale della ritenuta al 5%, piuttosto che al 20%. La condizione richiesta è che tutto il denaro raccolto venga reimpiegato a favore delle piccole e medie imprese meridionali; tale somma non deve superare il 30% del patrimonio di vigilanza, per noi corrispondente a 57,8 milioni di euro e che abbiamo già quasi totalmente raccolto, molto prima della scadenza prevista in 60 giorni. Questo denaro, quindi, verrà reinvestito per le piccole e medie imprese, sotto la supervisione della Consob. La Bpp è tra le poche banche ad aver partecipato a questa operazione e in aiuto si è posta anche la Provincia di Lecce.
Come contribuisce l’ente di Palazzo dei Celestini?
Per facilitare le imprese che lavorano con l’ente stesso e non potendole pagare per via del Patto di Stabilità, la Provincia ha reso possibile una concessione di credito pro soluto: si certificherà che il credito di queste imprese è liquido ed esigibile e successivamente la banca anticiperà loro le fatture e concederà un finanziamento. Il rischio dell’impiego, quindi, non grava sulle imprese ma sulla Provincia. Uno sforzo importante per una piccola realtà come la nostra che ha mantenuto i suoi impegni, come dimostra anche l’ultimo bilancio. 
 
Alessandro Chizzini