Cerca

Tutti pronti per il ballottaggio tra Coluccia e Fedele

I galatinesi hanno detto no ad un governo del centrosinistra e si preparano a scegliere chi governerà la città 

 

Si respira un clima pesante in città. Certo, frutto dell’attesa, ma non solo. Il fermento di accordi e incontri è condito da una buona dose di veleni che non risparmia nessuno. In una piccola città è “normale” l’esercizio di veti incrociati, ma il livello di litigiosità e sospetto che si vive a Galatina ha raggiunto il livello di guardia. È un clima che le stesse forze politiche denunciano come causa di un’impossibilità a ben governare. 

L’investitura di Giancarlo Coluccia a candidato sindaco era stata mal digerita. Troppe ambizioni, troppi pretendenti alla carica, vecchie ruggini, il peccato originale di non essere galatinese doc, hanno guastato la nomina. Coluccia si è mosso da politico navigato, da uno che la macchina la guida da tempo, a testa bassa. Il favorito della prima ora era Maurizio Fedele: galatinese di primo piano, imprenditore di successo, esponente della società civile, circostanza oggi trend in politica. Sino a pochi giorni prima del voto circolava insistente la voce che il ballottaggio avrebbe visto sfidarsi, in singolar tenzone, Fedele del Pdl e Daniela Vantaggiato del Pd. Come se gli elettori avessero dimenticato i lunghi mesi dell’amministrazione Antonica e non avessero nessun prezzo da far pagare. Nella settimana precedente il primo turno di voto si percepì la netta possibilità per Coluccia di andare al ballottaggio, percezione che divenne certezza a spoglio ultimato. I galatinesi una cosa l’hanno detta a chiare lettere: un governo di sinistra proprio non lo vogliono. Infatti, hanno premiato il Pdl e l’unione centrista. Il risultato a sorpresa non ha acquietato gli animi, tant’è che la ridda di ipotesi è da sceneggiatura cinematografica. Ufficialmente l’Unione di Centro non vuole apparentarsi, ma senza i voti del Pd la partita è persa. Maurizio Fedele non ha da chiedere, Galatina in Movimento ha tutto l’interesse ad appoggiarlo se vuole continuare ad esistere. Infatti, solo l’elezione di Fedele permetterà alla lista civica dei transfughi del Pdl di poter sedere in Consiglio comunale. 
Per Coluccia i giochi li conducono le segreterie provinciali che hanno possibilità di accordi di più ampio respiro e tra i notabili è un susseguirsi di “qui lo dico e qui lo nego”. Sicuramente il Pd potrebbe avere interesse a sostenere Coluccia se questo appoggio avesse la contropartita di un incarico istituzionale. Giancarlo Coluccia, con un comunicato stampa ha invitato tutte le forze politiche a mettere da parte le contrapposizioni a favore di un progetto qualificante per la città. Un appello da sindaco che, ottenuta l’investitura, chiama tutti a serrare le fila per il bene della città. È convinto di avere partita vinta o è un chiaro messaggio in politichese puro? Ovviamente sino a quando le urne non saranno aperte nessuno può cantar vittoria e soprattutto non si può aver certezza dell’esito che gli innumerevoli incontri avranno. I pro e i contro si sprecano, da una parte la coalizione di Coluccia appare fragile perché troppo composita; dall’altra appare fragile la possibilità di Fedele di rimanere in sella sino a fine mandato perché è un personaggio che non si lascia addomesticare dalle trame politiche. Il candidato del Pdl ha più volte dichiarato che, una volta eletto, non esiterebbe a dimettersi se non ci fossero le condizioni per un buon governo e a quel punto si tornerebbe alle urne. 
 
Maddalena Mongiò