Cerca

Tutta la buona musica del “Suono del Salento”

Sergio Caputo, Wim Mertens, Pfm e Stefano Bollani protagonisti dell’evento organizzato da Mad Management, in scena dal 22 luglio al 21 agosto a Lecce e Copertino
 
Sarà lo swing allegro e festoso di Sergio Caputo ad aprire la serie di concerti inseriti nel programma della dodicesima edizione del Festival “Suono dal Salento”, evento organizzato da Mad Management a Copertino e Lecce (tra il 22 luglio ed il 21 agosto) con il patrocinio della Provincia di Lecce. Il programma quest’anno è in grado di offrire proposte di altissima qualità spaziando tra i più vari e raffinati generi musicali. Dopo il concerto di apertura del cantautore romano Sergio Caputo (22 luglio, anfiteatro romano di Lecce), si passa infatti al sublime pianoforte di Wim Mertens (8 agosto, anfiteatro romano di Lecce), al rock della Premiata Forneria Marconi (nella foto, 9 agosto, piazza del Popolo a Copertino) e, per chiudere, alle note dei tasti in bianco e nero suscitate dalla fantasia di Stefano Bollani (21 agosto, piazza Libertini a Lecce). 
Spetta all’istrionico cantautore Sergio Caputo, dunque, il compito di aprire il ciclo di concerti del “Suono dal Salento”. Il suo stile inconfondibile vede mescolate insieme al suo interno le peculiarità di più linguaggi musicali, spaziando dalle sequenze ritmiche jazzistiche ai ritmi dal sapore latino-americano o più marcatamente rock. Il tutto, poi, reinterpretato alla luce di un personalissimo bagaglio culturale, permeato da un uso insolito e innovativo di espressioni letterali. Il secondo appuntamento leccese di “Suono dal Salento” abbraccia invece un celebratissimo maestro della scena musicale classica contemporanea, ovvero il pianista-compositore belga Wim Mertens. Autore di capolavori ormai immortali come Maximizing the Audience e la famosissima Struggle for Pleasure, Mertens è annoverato tra i massimi esponenti, dal finire degli anni ’70 in poi, della fortunatissima corrente musicale conosciuta in tutto il mondo con il nome di ‘Minimalismo’. Si è distinto inoltre per l’altissimo livello qualitativo delle sue composizioni, in una continua ed efficace esplorazione dei propri mezzi tecnici, lasciando però dietro di sé sempre ben evidente una traccia del suo stile di partenza e dando così origine ad un riuscitissimo ed accattivante mix creativo costruito su strutture ambient, suggestioni melodiche e soluzioni più chiaramente legate all’avanguardia.
Serata da brividi rock è invece quella riservata al live di una band ormai destinata all’empireo delle formazioni musicali italiane, la Pfm. La Premiata Forneria Marconi è un gruppo ormai prossimo al traguardo dei 40 anni di attività ma che non ha perduto un solo briciolo dello smalto iniziale. Anzi ha visto evolvere in continuazione il proprio stile offrendo al pubblico delle esibizioni straordinarie, sempre caratterizzate da un altissimo livello tecnico accompagnato da una squisita sensibilità musicale.
La data di chiusura del Festival è “offerta” al compositore-pianista Stefano Bollani, in questa occasione non in veste solista ma in quintetto con la compagine de “I Visionari”. Il loro live parte da una chiara matrice jazz subito estesa ed arricchita con canoni di provenienza, catturati e analizzati sotto una luce più ironica, dall’evidente sapore teatrale e dal forte impatto scenico. Dove il sacro costantemente si “bagna” e si mescola con il profano. 
 
Daniele Greco