Da un convegno partono idee per fare impresa nel rispetto dell’ambiente naturale e delle tipicità del territorio
Si è tenuto nei giorni scorsi presso Chiostro dei Carmelitani il convegno “La Carta Europea per il Turismo Sostenibile per i Parchi del Salento”. Le aree protette della Provincia di Lecce stanno infatti attuando, d’intesa con la Regione Puglia e Federparchi, il procedimento di adesione alla “Carta Europea del Turismo Sostenibile”, che sarà certificato dalla Federazione dei Parchi Europea (Europarc Federation). Tale certificazione, posseduta in Italia da un numero ristretto di Parchi, è un importantissimo riconoscimento a livello europeo dell’impegno in favore del miglioramento della qualità dell’offerta turistica attuata seguendo principi di sostenibilità ambientale.
L’occasione è servita a soggetti istituzionali, sociali ed economici per incontrarsi allo scopo di individuare le linee strategiche per uno sviluppo sostenibile del turismo, con particolare riferimento ai territori di Porto Selvaggio e Porto Cesareo. L’obiettivo di Europarc è infatti proprio questo: essere punto di dialogo tra enti e popolazione. A tal proposito i diversi operatori economici delle due località non si sono lasciati sfuggire l’occasione per avanzare proposte e strategie. Atto finale del processo è l’elaborazione e sottoscrizione di un Piano di azioni orientate alla sostenibilità e ispirate ai principi dettati dalla Carta. Dal dibattito è emerso che di prioritaria importanza risulta essere non tanto il dialogo tra “Ente Parco” e operatori del settore, ma soprattutto tra operatori ed operatori.
La prima proposta avanzata è di un ristoratore della zona, che denuncia: “Andrebbe fatta una regolamentazione chiara, soprattutto per quanto riguarda la coltivazione dei prodotti. Non è possibile che nel Parco vi siano coltivazioni a suon di pesticidi!”. Per debellare questo fenomeno la proposta, apprezzata dalla platea, è stata la seguente: sponsorizzare, tra i numerosi turisti che visitano le aree protette di Porto Selvaggio e Porto Cesareo, soltanto le aziende di quei produttori che si adegueranno a regolamenti interni e leggi nazionali e comunitarie. In questo modo, chi resta “fuori dal giro” sentirà subito l’esigenza di regolarizzare la propria posizione.
Un’altra importante “scommessa” lanciata dal forum e raccolta dagli operatori del settore è quella della destagionalizzazione, cioè attirare turisti anche nei mesi non estivi. Anche qui non sono mancate le proposte: creazione di eventi culturali da “spalmare” su lunghi periodi dell’anno; sottoscrizione di gemellaggi con altre località italiane, favorendo scambi culturali tra cittadini di tutte le fasce d’età; creazione di percorsi didattici lungo i sentieri naturalistici e preistorici del Parco, magari di concerto con alberghi e strutture ricettive del territorio. E tra le proposte spunta anche quella della creazione di un marchio per i prodotti dei Parchi del Salento.
In anni in cui imprese e famiglie soffrono la crisi economica, si registra con entusiasmo che i dati riguardanti il turismo sostenibile, fanno sapere i promotori del dibattito, dicono tutt’altro. E tra le aziende va affermandosi la convinzione che “turismo sostenibile” e sviluppo sono, oltre che conciliabili, l’unica via percorribile per la salvezza, anche economica, di un territorio.
Stefano Manca