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Troppo traffico per la Grotta dei Cervi

“L’Antro di Enea” a Porto Badisco è a rischio a causa del passaggio di veicoli sulla sovrastante litoranea. L’allarme, lanciato da Provincia di Lecce e Soprintendenza, ha riportato l’attenzione sulla necessità di preservare al meglio quella che è stata definita la “Cappella Sistina” del Neolitico d’Europa, per gli splendidi pittogrammi conservati al suo interno 

 

Questa volta l’allarme per lo stato di salute precario di un bene monumentale non giunge dalle associazioni ambientaliste ma dalle istituzioni. Risale infatti a circa tre settimane fa l’ultimo incontro tra la vicepresidente e assessore con delega alla Cultura della provincia di Lecce Simona Manca e i funzionari della Soprintendenza ai Beni storici e monumentali di Lecce, dal quale è emersa la necessità di preservare l’integrità strutturale delle Grotte di Porto Badisco -in particolare la Grotta dei Cervi con i suoi celebri pittogrammi- a rischio per via delle vibrazione dovute al traffico veicolare della Strada Provinciale 358 che da Torre Sant’Emiliano arriva proprio a Badisco. 

In particolare il problema sembra essere il traffico di mezzi pesanti che circolano sull’arteria stradale, mezzi il cui passaggio è di fatto vietato (eccezion fatta per i mezzi militari della Marina o dell’Aeronautica Militare) ma tale divieto viene sistematicamente violato, nonostante la presenza di cartelli -peraltro poco visibili- che lo ricordano. 

Per ovviare al problema occorre creare un percorso alternativo, cosa di per sé non impossibile ma non certo facile, soprattutto a causa della mancanza di fondi da parte dell’ente provinciale impegnato in altre opere pubbliche già cantierizzate, come ha sostenuto l’assessore provinciale all’Edilizia stradale Massimo Como. Intanto sembra esserci già una proposta per un percorso alternativo, che peraltro era già nell’aria da anni prima che si cominciasse a parlare della tutela della Grotta dei Cervi e di quella dei Diavoli: l’idea viene dal Comune di Otranto e punta anche a decongestionare il traffico dell’abitato di Porto Badisco, che durante l’estate è attraversato quotidianamente da migliaia di autovetture, oltre risolvere il problema della sicurezza di una strada che di per sé avrebbe bisogno di interventi urgenti (la morte del 23enne Francesco D’Alba, avvenuta lunedì scorso nel tratto tra Otranto e Porto Badisco è solo l’ultimo tragico incidente avvenuto lungo la litoranea). Il progetto, sostenuto dal sindaco di Otranto Luciano Cariddi, è quello di creare un collegamento con la provinciale che collega Otranto a Uggiano, sistemando i tracciati esistenti intorno alle Masserie “Panareo” e “Autigne” e collegando il flusso veicolare subito Badisco, bypassando così proprio il tratto di litoranea che corre sopra i cunicoli della Grotta dei Cervi. 

L’idea è interessante, toccherà ora agli enti preposti redigere un progetto più dettagliato e reperire i fondi necessari, con l’augurio che, come si augurano le associazioni ambientaliste, la sua realizzazione avvenga in maniera ecosostenibile nel rispetto delle tipicità e dell’ambiente naturale. 

Ma non è solo il traffico a minacciare la “Cappella Sistina” del Neolitico d’Europa: anche gli aerosol di acqua marina e il microclima all’interno degli stessi cunicoli minacciano i pittogrammi e la stabilità delle strutture. Occorre quindi, da parte della Soprintendenza, un ulteriore lavoro per programmare interventi di natura conservativa, al di là di un futuro nuovo percorso stradale.