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Tre al prezzo di una

DAL GOVERNO MONTI LA PROPOSTA DI ACCORPARE LE PROVINCIE DI LECCE, BRINDISI E TARANTO

Lecce, Brindisi e Taranto torneranno a far parte dell’antica Terra d’Otranto? L’idea torna ad affacciarsi prepotentemente in tempi di spending review, anche se le difficoltà possono rivelarsi più grandi del previsto. E mentre a Palazzo dei Celestini c’è molta diffidenza rispetto all’effettiva utilità del provvedimento, qualcuno ritorna a proporre l’ “alternativa” Regione Salento 

 

Rinascerà l’antica Terra d’Otranto? Il dubbio è legittimo dalla luce delle decisioni del governo Monti di procedere, in seguito alla famigerata spending review (ossia l’insieme dei provvedimenti diretti a migliorare l’efficienza e l’efficacia della macchina statale nella gestione della spesa pubblica), all’accorpamento delle province che non soddisfano determinati criteri. Nel Tacco d’Italia la situazione porterebbe direttamente alla formazione del vecchio territorio, abolito nel 1923: se i criteri saranno quelli ufficiosi, cioè popolazione superiore a 3mila chilometri quadrati e popolazione superiore a 350mila abitanti, la creazione della maxiprovincia Lecce-Brindisi-Taranto sarà inevitabile. 

Il nodo verrà sciolto di fatto tra pochi giorni: il Governo infatti entro 10 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto, darò notizia della scelta dei criteri. Sarà comunque una procedura partecipata che prevede il ruolo attivo degli enti territoriali: il Governo infatti trasmetterà al Consiglio delle autonomie locali, istituito in ogni regione, la propria deliberazione con i criteri. A questo punto, ogni Consiglio approverà entro 40 giorni, il piano di riduzione. Lo scopo è quello di arrivare entro la fine dell’anno ad avere un piano completo degli accorpamenti che non riguarderà in ogni caso le città capoluogo di Regione. 

Una volta ridotti gli enti, si passerà all’attribuzione delle competenze. Le province sopravvissute potranno legiferare sull’ambiente, in particolare per quanto riguarda le discariche; su trasporti e viabilità cioè “pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale nonché costruzione, classificazione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente”. Tutte le altre competenze passeranno ai Comuni. Entro il 1° gennaio 2014 verranno create le 10 città metropolitane: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, creazione che porterà alla soppressione delle relative province. 

 

Ma quale sarà il peso di Lecce in una futuro Grande Salento? 

Facendo un confronto all’americana la provincia di Lecce ha una superficie di 2.760 kmq e una popolazione di 815.252 abitanti divisi per 97 comuni, la provincia di Taranto ha una superficie di 2.430 kmq e una popolazione di 579.556 abitanti divisi per 29 comuni e quella di Brindisi una superficie di 1.839 kmq con una popolazione di 403.135 abitanti divisi per 20 comuni. 

La provincia di Lecce appare così nettamente superiore rispetto alle altre due per estensione e numero di abitanti. Basterà questo a pesare di più in un ipotetico piatto della bilancia, nel momento in cui si tratterà di prendere decisioni di interesse comune?