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“Abolendo o accorpando le Provincie non ci sarà un vero risparmio”

ANTONIO GABELLONE – PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI LECCE

L’idea della “superprovincia” non piace al numero uno di Palazzo dei Celestini, che aggiunge: “La Regione Salento? Non credo che ci sarà la possibilità di concretizzarla” 

 

Perentorio, Antonio Gabellone (nella foto), presidente della Provincia di Lecce all’indomani della ipotesi ventilata dal Governo di accorpare le Province sulla base di criteri solo apparentemente oggettivi. E mentre si discute di modifica della legge elettorale per ridare la possibilità ai cittadini di scegliere chi votare, per i consiglieri provinciali e i presidenti di Provincia il governo pensa di eliminare le elezioni, dando ai Consigli comunali del territorio la facoltà di eleggerli. 

Presidente Gabellone, se Lecce, Brindisi e Taranto dovessero essere accorpate a chi toccherebbero lo scettro?

Questo è tutto da vedere. Chi, come, con quali sedi, è tutto un punto interrogativo. Ma il punto centrale è un altro. Il Governo lavora con principi ragionieristici, ma quando si applicano sui territori i conti non tornano.

Eppure la matematica non è un’opinione.

Assolutamente no, ma le formule per dare il risultato esatto hanno bisogno di dati corretti. Per uscire dalla metafora, il decreto sulle riduzione e l’accorpamento delle Province si basa su due criteri: dimensione territoriale e popolazione. La definizione esatta dei parametri per la dimensione territoriale e la popolazione sarà completata entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con apposito provvedimento del Consiglio dei Ministri. 

Quali potrebbero essere gli inconvenienti nell’immediato futuro, se il provvedimento dovesse passare? 

Le province superstiti avranno competenza su: ambiente, trasporti e viabilità, mentre  tutte le altre competenze, che finora lo Stato aveva attribuito alle Province, saranno demandate ai Comuni. Ma tutto questo in realtà funziona sulla carta perché in un territorio come il nostro, che da Leuca a Guagnano presenta una grande diversità delle municipalità, senza un coordinamento, non si possono fornire standard ottimali per la formazione professionale, l’ambiente, la scuola, la viabilità.

Presidente, la necessità di risparmio è condivisa da tutti. Ma se nessuno vuol cedere nulla come si può ottenere un miglioramento dei conti pubblici?

Adottando misure giuste ed equilibrate. Corriamo il rischio di creare nuovi centri di spesa per gestire i compiti che oggi sono in capo alle Province. Poi mi chiedo come risolveremo il problema delle posizioni debitorie di questi enti. La Provincia di Lecce ha debiti, per opere realizzate, pari a circa 170 milioni di euro: chi se li accolla? 

La ricetta? 

Bisogna eliminare i soggetti terzi che oggi erogano servizi. Secondo il mio punto di vista questa è l’unica opzione per avere risparmi reali garantendo la qualità dei servizi al cittadino. Temo, purtroppo, che in questa decisione del Governo di accorpare le province e diminuirne il numero ci sia la volontà di dare in pasto al cittadino l’illusione che la casta sacrifica qualcosa, ma aspettiamo ancora la riduzione del numero dei parlamentari. L’Upi (Unione Province Italiane, ndr) ha dimostrato, con studi ad hoc, che sono altre le vie per il risparmio reale. 

L’accorpamento di Lecce, Brindisi e Taranto è un passo per andare verso la Regione Salento tanto invocata da Paolo Pagliaro?

Se le tre Province saranno abolite nell’ottica di una revisione della spesa pubblica fine a se stessa, si possono ipotizzare percorsi che portino alla costituzione di una Regione Salento, che solo in questo caso avrebbe senso. Ma non credo che ci sarà la possibilità di concretizzarla. 

Insomma, dal suo punto di vista le attuali Province sono utili e non devono essere abolite.

I padri costituenti le hanno previste prima delle Regioni. Alla base della loro esistenza c’è un principio di sussidiarietà e l’impressione è che con questa decisione si possa violare la Costituzione. Ma c’è di più: mi chiedo come queste nuove Province possano assolvere ai loro compiti. A titolo di esempio possiamo citare il caso delle strade: non si potranno realizzare infrastrutture perché non avranno fondi propri e quindi non potranno contrarre mutui.

Presidente Gabellone, oltre ai disagi ci sono altri effetti?

Intanto quello dei responsabili dei servizi che potrebbero essere chiamati in causa per la mancata manutenzione delle strade. Il Governo ha annunciato tagli per 500 milioni che a Lecce peseranno con minori trasferimenti per 6 milioni di euro. La verità è che in questo modo il Governo sta mettendo a rischio la coesione sociale. La figura del presidente e dei consiglieri della Provincia viene svilita perché saranno eletti dai Consigli comunali del territorio. Insomma diventa la Provincia diventerebbe un ente di serie b e nessuno ha il coraggio di dire che vogliono semplicemente eliminarle. 

Maddalena Mongiò