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Il miracolo del “Cardinale Panico”

La recente e storica sentenza del Consiglio di Stato permetterà all’ospedale di Tricase di ottenere un rimborso di circa 40 milioni di euro dalla Regione Puglia per prestazioni erogate nel 2008, equiparando di fatto la struttura gestita dalla “Pia fondazione di culto e di religione” delle suore Marcelline ad un ospedale pubblico 

 

Il cardinale Panico ha fatto il prodigio. La sensazione nella città tricasina è proprio questa, soprattutto dopo la sentenza della terza sezione del Consiglio di Stato che nei giorni scorsi ha accolto la domanda di sospensione dell’efficacia della sentenza della seconda sezione del Tar di Bari in merito alla “Determinazione delle prestazioni sanitarie erogate nell’anno 2008”. 

L’azienda ospedaliera si era rivolta agli avvocati Ernesto Sticchi Damiani e Giulio Petruzzi che sono riusciti a ribaltare due pronunce del Tar Bari: il Consiglio di Stato ha accolto in pratica il ricorso della Pia Fondazione di culto e religione “Cardinale Giovanni Panico” che avevano ridotto in maniera consistente le risorse dell’azienda ospedaliera. Il Consiglio di Stato ha stabilito che, “nelle more della decisione di merito e nel contemperamento degli interessi, occorre garantire al momento le attività di ricovero e connesse che non possono subire drastiche interruzioni del servizio”. 

Gli avvocati avevano spiegato che le pronunce del Tar non erano “condivisibili”, dato che i giudici amministrativi non avrebbero solo “opinabilmente disconosciuto l’equiparazione” già indicata, ma anche espresso delle “affermazioni difficilmente compatibili”, distinguendo per un verso “l’esistenza di ineludibili obblighi in capo agli enti ecclesiastici in termini, ad esempio, di inquadramento del personale, equiparato a quello degli ospedali pubblici” e, per altro verso, rinnegando però che i primi potessero contribuire, come di fatto da sempre è avvenuto, al pari dei secondi al soddisfacimento del fabbisogno assistenziale della pubblica utenza”. 

Gli avvocati, inoltre, avevano sottolineato come le pronunce del Tar Bari risultassero “inaccettabili” nelle specifiche parti in cui “sono state disconosciute attività di Pronto Soccorso e di trapianto d’organi che l’azienda ospedaliera ha effettuato e continua a garantire in termini consistenti in luogo delle strutture ospedaliere pubbliche“. 

Il miracolo quindi c’è stato proprio nel 50° anniversario della scomparsa del cardinale Panico. “Un ospedale -sottolineano le suore che dalla Fondazione lo dirigono- nato con la sola volontà di dare una prospettiva di salute ai poveri e quel carisma oggi ha ricevuto anche l’imprimatur della suprema magistratura amministrativa”. La sentenza garantirà all’azienda ospedaliera un recupero dalla Regione Puglia di circa 40 milioni di euro.