Le piogge degli ultimi giorni hanno causato allagamenti tali da rendere difficoltoso per i residenti entrare o uscire dalle proprie case
I disagi di questi ultimi giorni causati dal maltempo hanno fatto scattare lo stato di allerta soprattutto nelle zone che, già degradate, sono state maggiormente esposte ai danni delle forti piogge e delle intemperie. Se come si suol dire piove sul bagnato: la marina di Torre Chianca e l’adiacente località di Spiaggiabella rispecchiano a pieno una realtà già compromessa da gravi ferite, laddove la triste storia si ripete da anni all’arrivo di ogni stagione autunnale, rendendo la situazione ormai insostenibile.
Gli abitanti del posto, infatti, a causa dei recenti allagamenti, hanno difficoltà persino ad oltrepassare l’uscio di casa, per non parlare dell’impossibilità di percorrere le strade interne in seguito allo stato disastroso in cui versano, conseguenza di una viabilità già alquanto precaria. Il manto stradale esistente, realizzato molti anni fa senza alcun criterio e senza rispettare le pendenze naturali del terreno, non solo è vecchio e malfatto ma non è stato mai curato né vi è stato destinato alcun intervento di manutenzione in tutto questo tempo. Le cosiddette bombe d’acqua degli ultimi giorni, dunque, hanno fatto sì che si formassero veri e propri laghi acquitrinosi che ostacolano il passaggio e si teme che, se non si prendono tempestivamente i dovuti provvedimenti, ci vorranno mesi affinché tale ingente quantità d’acqua si prosciughi completamente e la situazione torni alla normalità.
A tutto ciò si aggiunga il già ben noto problema dell’ostruzione dei canali che, non essendo stati ripuliti né dragati per lungo tempo, non consentono il regolare deflusso delle acque ma, anzi, ne favoriscono lo stagnarsi insieme ad accumuli di detriti e rifiuti di ogni genere. La sabbia, infine, a causa dei forti venti, si è depositata a formare alte dune sulla strada che costeggia i lidi della marina leccese ostacolandone il transito, ed è necessario un intervento ad hoc da parte delle autorità competenti affinché se ne verifichi l’eventuale stato di contaminazione prima di essere ricollocata sulla battigia.
Un quadro a dir poco allarmante, quindi, quello che denunciano ad oggi gli esponenti del Comitato e l’intera comunità locale che in questi giorni più volte ha chiesto l’attenzione delle istituzioni, ma i tempi burocratici previsti per i dovuti interventi sono ancora molto lunghi. Un sopralluogo effettuato sul posto lo scorso 3 dicembre dall’assessore alle Politiche ambientali del Comune di Lecce, Andrea Guido, e dalla Guardia Costiera di San Cataldo, ha consentito di appurare i recenti danni che aggravano una situazione già drammatica ed ora si attende una svolta quanto meno per risanare e ripristinare il corso dei canali nell’area circostante le due marine.
Rosy Paticchio