Cerca

“Lasciateci respirare”

Dopo anni di battaglie e un esposto alla Procura  di Lecce con 500 firme di cittadini preoccupati per l’elevata incidenza di patologie tumorali nel territorio, l’associazione Nuova Messapia ha organizzato a Soleto il Lenzuola Day: per tre domeniche consecutive saranno raccolti fondi al fine di effettuare le analisi su latte materno e animale e verificare la presenza e il livello di sostanze tossiche. E domenica 22 dicembre i balconi di Soleto saranno tappezzati di lenzuola bianche, per dire basta all’inquinamento ambientale 

 

Soleto, un paese di poco più di 5mila anime nel cuore della Grecìa Salentina, conosciuto per le sue splendide architetture come la Guglia del Raimondello e per i reperti messapici, da alcuni anni sembra non conoscere pace. Il motivo è molto semplice: il territorio del comune è “circondato” da stabilimenti industriali (posti in particolare sull’asse Soleto-Galatina) e dalla discarica di Corigliano d’Otranto (da sempre considerata una bomba ecologica a causa dell’elevato rischio di inquinamento della falda acquifera sottostante), senza contare i rifiuti speciali interrati in campagna alla periferia sotto pannelli fotovoltaici e in pieno centro in largo Genova e (i fatti risalgono ad aprile e luglio 2010). 

Quello che non fa dormire sogni tranquilli agli abitanti di Soleto è dunque l’inquinamento ambientale, con tutti i rischi che ne derivano per la salute. E ne hanno ben donde, dal momento che, come ci ha ricordato l’epidemiologo Prisco Piscitelli, dai dati ufficiali forniti dal Registro Tumori di Lecce risulta che il distretto sociosanitario di Galatina -di cui Soleto fa parte- ha un’incidenza di tumori ed una mortalità superiore al resto della provincia. Ma è soprattutto un dato che preoccupa: secondo l’Osservatorio Epidemiologico Regionale della Puglia, nel comune di Soleto in particolare si è registrato un aumento di mortalità per malattie polmonari cronico-ostruttive. 

Così, dopo anni di battaglie, l’11 novembre scorso è stato presentato dall’associazione Nuova Messapia un esposto alla Procura di Lecce con 500 firme di cittadini di Soleto e dell’hinterland in cui si chiede di rispettare il principio di sostenibilità e di precauzione da parte di chi opera nel settore industriale. Nell’esposto si chiede anche l’installazione di centraline per il monitoraggio H24 delle emissioni delle aziende della zona (in articolare Colacem, Minermix, Zincogam e De Riccardis) e l’esecuzione di analisi su latte materno, vaccino e di pecora nonché del suolo e del sottosuolo, al fine di accertare e quantificare l’eventuale presenza di diossina e altre sostanze inquinanti. 

Tuttavia, avendo constatato che a distanza di un mese niente è cambiato, i volontari di Nuova Messapia sostenuti dai cittadini di Soleto hanno deciso di passare all’azione: domenica scorsa si è tenuto in largo Osanna il primo Lenzuola Day, manifestazione pacifica nel corso della quale sono state raccolte le prenotazioni per lenzuola bianche dalle dimensioni di 2×1,5 metri con scritte a tema come “Soleto = tumori”, “Soleto inquinata” e “Dio salvi Soleto”. L’iniziativa si ripeterà per le prossime due domeniche e servirà a raccogliere fondi per realizzare privatamente le analisi del latte materno, vaccino e di pecora (che costano intorno ai mille euro). Inoltre domenica 22 dicembre le lenzuola saranno appese sui balconi delle case, tappezzando così il paese e rendendo ancora più evidente la protesta.

 

Francesco Manni: “Nuova Messapia in prima linea contro l’inquinamento ambientale” 

 

Il Salento e l’ambiente, un binomio sempre più sotto i riflettori, che questa volta ha come epicentro il comune di Soleto, che negli ultimi anni ha visto un incremento di patologie tumorali sulla cui causa i cittadini chiedono di far luce. A farsi portavoce della gravità della situazione è Nuova Messapia, che dopo l’esposto alla Procura di Lecce ha promosso nei giorni scorsi il Lenzuola Day. A spiegarcelo Francesco Manni, presidente di Nuova Messapia. 

Manni, come e dove nasce l’allarme ambiente a Soleto?

Nasce da alcuni dati oggettivi. Primo tra tutti la presenza di vari opifici che circondano l’area Soleto-Galatina: qui insiste quasi il 50% degli impianti dell’intera Provincia di Lecce ritenuti insalubri e responsabili delle maggiori emissioni in atmosfera degli inquinamenti nominati dal D. M. 60/02. Ultima nota: molti opifici sono situati in zona agricola (non industriale), con tutto ciò che ne consegue per i pascoli e gli allevamenti, e uno a poche centinaia di metri dal centro abitato

Qual è stato in questi anni il campanello d’allarme?

Senz’altro la pubblicazione del Registro Tumori della Provincia di Lecce, che rileva un aumento di casi di neoplasie nella zona intorno a Soleto, con forti incidenze di tumori all’apparato respiratorio.

Sono stati registrati episodi “anomali” in tali aree?

Certo, ad iniziare dalle segnalazioni da parte dei cittadini sulla presenza di miasmi dovuti probabilmente a combustioni, presumibilmente industriali, che rendono invivibili vaste zone del paese. Altro segnale è il rinvenimento costante di aloni sulla biancheria stesa, che farebbe pensare a pulviscoli e pigmenti inquinanti presenti nell’ambiente.

Cosa è stato fatto sinora?

Poco. Qualche anno fa a seguito di un esposto si mossero Arpa, organi di Polizia e Magistratura. Dagli accertamenti emersero profonde irregolarità presso gli opifici ispezionati, tanto da imporre loro l’immediata sospensione di ogni attività e la messa a norma degli impianti. Alcuni si adeguarono, altri no. Di fatto la situazione per i cittadini non è cambiata. 

Le associazioni, i comitati e soprattutto i cittadini cosa chiedono?

L’attivazione di urgenti indagini per accertare, mediante controlli e monitoraggi ambientali mirati e continui, la reale salubrità dei luoghi e il rispetto dei limiti di eventuali presenze di sostanze tossico-nocive inquinanti. Ancora, chiediamo di analizzare l’eventuale concentrazione di sostanze insalubri in atmosfera, suolo, sottosuolo e falde acquifere. Riteniamo fondamentale poi attivare analisi sulla popolazione attraverso lo studio del latte materno o del latte di animali domestici, vere cartine tornasole di un eventuale rischio di contaminazione. 

 

M. Maddalena Bitonti