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Terme di Santa Cesarea, se ne discute nel consiglio comunale di Minervino di Lecce

L’assise si riunisce venerdì 25 maggio attorno a un tema che da tempo vede interessata l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ettore Caroppo

Terme di Santa Cesarea, a Minervino di Lecce si torna a discutere di un tema che da tempo vede interessata l’Amministrazione Comunale. Nel Consiglio Comunale di domani venerdì 26 maggio l’assise sarà chiamata a decidere l’eventuale alienazione di un’azione per attrarre l’interesse del privato o, ancora meglio, di una forma di azionariato diffuso, che funga da volano per l’attività termale.

Va ricordato che già nel lontano 2007 vi fu da parte dell’Amministrazione comunale di Minervino di Lecce “l’assalto costi quel che costi” all’acquisizione di una quota societaria (sette azioni, parte delle quali in seguito cedute alla Provincia di Lecce) di “Terme di Santa Cesarea Spa”: furono investiti oltre 50mila euro.

A distanza di oltre quindici anni, fa sapere oggi il Comune di Minervino, la finalità sottesa all’acquisizione di quote azionarie disposta dal Consiglio Comunale nel 2007 sta palesemente naufragando e la tanto auspicata “rete” del territorio è rimasta solo sulla carta.

“Nelle vesti di socio assolutamente minoritario – afferma il primo cittadino di Minervino di Lecce, Ettore Croppo, fautore dell’acquisizione già nel 2007 – sentiamo la necessità di dare un impulso in direzione della modifica dell’attuale assetto societario di Terme di Santa Cesarea Spa, una spinta alla partecipazione di soggetti privati portatori di nuova linfa e di una visione più dinamica, foriera di sviluppo per l’intera area di riferimento. Mi auguro che anche il Presidente Emiliano – conclude il sindaco – si accorga che esiste una potenzialità inespressa e che la stessa Regione Puglia tende a sottovalutare”.

Prossimo passo dunque, il Consiglio Comunale di domani. A tal proposito l’assessore Fredy Cursano aggiunge: “Camminiamo verso l’istituto della fusione come importante strumento per il conseguimento di una dimensione efficiente della governance locale, una forma di riordino volta alla razionalizzazione e ottimizzazione dell’organizzazione istituzionale, per contrastare l’eccessiva frammentazione del livello amministrativo comunale”. Insomma, il dibattito interno all’amministrazione, e sul territorio tutto, si preannuncia acceso e vivace.

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