Il Tribunale per i Diritti del Malato critica la decisione della Regione di chiudere il punto nascita dell’ospedale di Casarano. E Liber@città organizza un sit-in di protesta
Obiettività, adeguatezza ed equità devono essere gli unici criteri in base ai quali ridurre i punti nascita, senza infiltrazioni di altro tipo. È questa la richiesta avanzata dal Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, con una missiva a firma del presidente regionale, Anna Maria De Filippi, indirizzata a Nichi Vendola, Tommso Fiore e ai direttori generali delle Asl pugliesi. “Pur condividendo -argomenta la De Filippi- l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza alle partorienti ed ai neonati con un servizio sanitario in H24, prevedendo la localizzazione dei reparti di Ostetricia negli ospedali dove esiste una filiera dell’emergenza, con rianimazione e unità cardiologica, il Tdm esprime perplessità circa alcuni criteri di accorpamento che forse, auspichiamo, sono soltanto notizie giornalistiche”.
Nella Asl di Lecce, infatti, si profila la soppressione di alcuni punti nascita, due di essi dovranno essere individuati tra quelli di Gallipoli, Casarano e Scorrano. “Tuttavia -precisa la De Filippi- a Gallipoli la Rianimazione non è stata mai attivata, per cui si andrebbe a localizzare un punto nascita a scapito di un ospedale come Casarano, dove esistono già quattro posti letto attivi, più quattro da attivare, una Unità operativa complessa di Cardiologia con Utic e dove si esegue perfino alta Chirurgia pediatrica, con lavori in corso per l’ampliamento del reparto di Ostetricia e Ginecologia da 15 posti letto a 25. E non vorremmo pensare che ancora una volta si stiano sprecando soldi pubblici o che ancora una volta prevalessero scelte partitiche e calcoli elettoralistici che mortificherebbero la democrazia e la partecipazione civica”.
Occorrerebbe, poi, tenere presente la posizione geografica dell’ospedale casaranese che costituisce un asse importante sia sul versante ionico, che altrimenti rimarrebbe del tutto scoperto, sia sul versante adriatico e del basso Salento, al fine di evitare inutili disagi di viabilità, fruibilità e adeguatezza a un vasto bacino di popolazione.
Intanto, nei giorni scorsi, l’associazione Liber@città ha organizzato un sit-in dinanzi all’ingresso del “Ferrari”, allo scopo di difendere il reparto di Ostetricia. “Diventano sempre più insistenti -spiega la coordinatrice dell’associazione, Francesca Fersino- le voci sulla soppressione del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Casarano per essere dirottato su altro nosocomio della provincia, in virtù del nuovo dimensionamento deciso dalla Regione. Riteniamo che la comunità casaranese e quelle di tutti i paesi limitrofi non meritino questo ulteriore scippo”.