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Tariffe Tari a Lecce, l’assessore Gnoni: “Aumento di pochi euro che non dipende dall’Amministrazione”

L’assessore ai Tributi del Comune di Lecce replica alle dichiarazioni rilasciate dalla minoranza a margine della commissione Bilancio sull’approvazione delle tariffe 2023

“La minoranza crea inutili allarmismi nella cittadinanza. L’aumento delle tariffe Tari 2023, che ammonta a pochi euro all’anno, non è una scelta politica dell’Amministrazione comunale, come ho spiegato in sede di Commissione Bilancio, ma deriva da un semplice calcolo matematico. Il punto di partenza per determinare le tariffe Tari è il Piano Economico Finanziario del gestore del servizio di igiene urbana, nel nostro caso Monteco, che viene definito secondo criteri stabiliti da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e AGER (Agenzia regionale per la gestione del servizio rifiuti). Fra il PEF 2022 e il PEF 2023 c’è un saldo in aumento di circa 450mila euro. Una volta che il piano viene validato dall’Autorità, compito degli uffici comunali è solo quello di procedere al calcolo delle tariffe per utenze domestiche e non domestiche in base a specifici coefficenti che si differenziano a seconda della dimensione del Comune e della sua collocazione nelle macroaree (Nord, Centro, Sud)”.

“È un calcolo puramente matematico sul quale l’Amministrazione non ha potere di scelta ma che, comunque, mi preme specificare che si attesta su pochi euro annui e nessuno sta ‘spremendo’ i leccesi. Anzi. Al contrario delle ‘leggerezze’ che in passato ci hanno portati al bilancio ingessato di oggi, l’Amministrazione Salvemini ha sempre dichiarato che, se tutti pagano i tributi e il gettito aumenta, è possibile operare delle riduzioni. Sul Canone Unico, siccome il gettito di quest’anno lo permette, abbiamo già stabilito che ci sarà una riduzione fino al 70% sulle tariffe dei passi carrabili. Qui, sì, l’Amministrazione comunale può scegliere e lo ha fatto. Come lo ha fatto quando ha deciso di destinare i quasi 150mila euro di incentivi dell’AGER per la raccolta differenziata che supera il 70% alla Tari sociale che sostiene le fasce deboli e contrasta l’evasione fiscale”.

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