Carpignano Salentino, nel cuore della Grecìa Salentina, da oltre 1000 anni custodisce numerosi segreti ed un piccolo gioiello dell’arte Bizantina la chiesa di Santa Cristina, famosa in tutta l’Italia Meridionale perché la prima datata ed autografata. Una vera e propria “Cappella Sistina” dell’arte bizantina, oggetto di studio di numerosi ricercatori anche internazionali, di cui negli ultimi vent’anni sono state svelate un quarto delle opere affrescate all’interno.
Nell’ultimo periodo è balzata agli onori della cronaca perché sono state identificate le iscrizioni in cui chiaramente vengono identificate due Sante affrescate da Costantino tra 1050 ed il 1055, commissionate da un certo Pankizes, un altro nome del quale troviamo traccia sulle pareti. Le due Sante non erano ancora state identificate e nei vari anni molti studiosi si sono interrogati su chi fossero le due figure rappresentate sulla parete nord, molto spesso confuse per San Costantino e la madre Elena o Santa Caterina di Alessandria e Santa Margherita da Antiochia. Quando -improvvisamente e miracolosamente- in un giorno di fortissima umidità le Sante si sono “fatte” identificare, i colori erano più intensi e nitidi, le scritte presenti da sempre, sono diventate più chiare e leggibili. Si è letto chiaramente che a sinistra è rappresentata Elena con in testa la corona e a destra una scritta “istina”, chiaramente Santa Cristina, santa rappresentata diverse volte e che dà il nome alla chiesa.
Una curiosità tra le numerose visite i responsabili di Nea Carpiniana ricordano un turista giapponese venuto appositamente per vedere esclusivamente la cripta di Carpignano dopo aver visto l’Accademia di Brera, tesori nascosti ed importanti di cui a volte non ci rendiamo conto di possedere.
Anna Manuela Vincenti