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Sulla via di Gesù

Monsignor Franco Coppola, prelato magliese, diventerà a breve arcivescovo di Vinda dopo aver assunto la carica di Nunzio apostolico in Burundi. Un compito difficile ma che saprà assolvere con i tratti di grande umanità e dolcezza che unanimemente gli sono riconosciuti

 

Papa Benedetto XVI, il 16 luglio 2009, ha nominato Nunzio Apostolico in Burundi il Reverendo Monsignor Franco Coppola, finora Consigliere di Nunziatura presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della medesima Segreteria di Stato, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Vinda, con dignità di Arcivescovo. È nato a Maglie il 31 marzo 1957 ed è stato ordinato sacerdote il 12 settembre 1981. Dal 1981 al 1986 è stato Educatore presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore. Dal 1986 al 1989 ha esercitato il suo ministero sacerdotale, come vicario parrocchiale, nella Parrocchia SS. Pietro e Paolo in Galatina, come Rettore, nella chiesa della Madonna del Carmine in Galatina. Dal 1989 al 1993 è stato alunno della Pontificia Accademia Ecclesiastica. Entrato del Servizio diplomatico della Santa Sede il 1° luglio 1993, ha prestato successivamente la propria opera nelle Rappresentanze Pontificie in Libano, Burundi, Colombia, Polonia e presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Da ricordare la missione in Iraq a fianco del cardinale Roger Etchegaray nel 2003 nel tentativo di scongiurare il conflitto invitando le autorità irachene alla cooperazione. È nipote di Don Franco Maruccio, rettore della chiesa dei SS. Medici di Maglie che proprio recentemente ha festeggiato i sessant’anni di sacerdozio.
“Mi aspetta un compito impegnativo, ma al tempo stesso di grande importanza per le responsabilità di crescita comune nei confronti dei fedeli che abbraccerò tra qualche settimana”. Monsignor Franco Coppola riceverà dal pontefice, il mese prossimo, la consacrazione arcivescovile e prenderà possesso della nunziatura in Burundi, una terra martoriata negli ultimi anni da guerre fratricide tra le diverse etnie che, a più riprese, hanno decimato la popolazione locale e quella del vicino Ruanda. “Mi sono occupato in più occasioni dei problemi del Sud del mondo, del Medio Oriente in particolare. Quest’esperienza in Africa non arriva improvvisamente ma è frutto di un lavoro continuo che già in passato mi aveva portato ad essere consapevole del grande senso di umanità di cui il Burundi ha necessità”. Un bisogno che si scontra con la fame, la guerra, le lotte per il predominio:  “Le esperienze maturate in quei luoghi mi hanno convinto della esigenza di portare un segno concreto di fiducia  a chi quotidianamente non scorge più un orizzonte sereno. Ho potuto osservare con i miei occhi quanto sia forte il desiderio di pace e di perdono che ha sempre pervaso la gente del Burundi. Al punto che i carnefici in carcere ricevevano il cibo dalle loro vittime”. Come ha dichiarato il presidente Obama, l’Africa è al centro del futuro. “Sì, è un continente con grandi energie -aggiunge Monsignor Coppola- soffocato purtroppo dai mali contemporanei, ma dotato di una travolgente voglia di riscatto morale. Bisogna rimettere al centro della riflessione e della vita l’uomo con tutte le sue debolezze e le sue precarietà”. Il calore dell’accoglienza del sud, da salentino e magliese, saranno tratti fondamentali dell’apostolato in Burundi. “Sono convinto che  le energie che il territorio dove sono nato riesce a trasmettermi siano una fonte inesauribile di vitalità e dinamismo, utili per affrontare una terra bisognosa di sentirsi amata. Credo che, in fondo non mi mancherà nulla -conclude-, ma attenderò con impazienza di ritornare tra le persone che mi conoscono, che mi hanno visto crescere per ricaricare le energie e ripartire nuovamente con più convinzione”.