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Sulla pelle dei più deboli

La preoccupazione per l’innalzamento della soglia di invalidità anche per le persone affette da sindrome di Down ha spinto l’onorevole Ugo Lisi a scrivere al ministro Tremonti. Intanto la Lega propone un emendamento per “sanare” le false dichiarazioni di invalidità
 
La necessità aguzza l’ingegno. E in tempo di crisi, la necessità di fare cassa diventa il primo motore della fantasia. Così tra i migliaia di emendamenti presentati alla manovra finanziaria, si scopre anche la “sanatoria” per i falsi invalidi civili e per i medici accondiscendenti che hanno rilasciato certificati falsi. L’hanno proposta in commissione Bilancio al Senato, i senatori della Lega Nord, Massimo Garavaglia e Gianvittore Vaccari. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto i falsi invalidi dovranno denunciare l’illecito al competente ufficio territoriale dell’Inps, che si avvarrà della centrale operativa della Guardia di Finanza. La denuncia comporta l’estinzione dei reati e dei relativi illeciti amministrativi, nonché l’immediata decadenza del beneficio conseguito attraverso le false attestazione. L’estinzione -si legge nell’emendamento- riguarda solo il reato e l’illecito amministrativo oggetto di denuncia. “In questo modo -spiega Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato- diamo la possibilità allo Stato di risparmiare soldi e tempo per tutti gli accertamenti, mentre chi è nel torto potrà riparare senza pagare nulla. Sapendo che comunque prima o poi li avremmo scoperti”. 
Una proposta che sembra scavare ancora di più il divario tra Nord e Sud: in senso opposto infatti si inserisce la richiesta dell’onorevole Ugo Lisi fatta pervenire direttamente al ministro Tremonti e riguardante la stretta sui ‘falsi Down’. “La giusta necessità di reperire risorse economiche in un momento difficile per il Paese -scrive Lisi- e la doverosa esigenza di eliminare gli sprechi causati dal triste fenomeno dei cosiddetti ‘finti invalidi’ non può certamente trasformarsi in boomerang minaccioso nei confronti della tutela sociale di chi effettivamente versa in situazioni di diversa abilità. È chiaro che l’innalzamento dal 74% all’85% della soglia di invalidità per l’ottenimento dei benefici collegati non può assolutamente riguardare le persone Down, i sordomuti e coloro che sono affetti da autismo. Un numero di persone che le associazioni che se ne occupano quantificano addirittura in 17mila unità”. Il timore per Lisi è che si inneschi un allarme sociale “che non è nelle intenzioni di nessuno e che, addirittura, potrebbe essere irresponsabilmente cavalcato dall’opposizione per motivi politici. Ho detto in maniera chiara ed inequivocabile alle associazioni provinciali di riferimento che tutelano queste diverse abilità che ci saremmo impegnati per scongiurare ogni possibile risvolto negativo alla lodevole iniziativa del Governo che ha un solo obiettivo: evitare che ci possano essere tanti furbi che speculano sulle sofferenze di chi ha diritto alla tutela sociale in maniera assoluta. Per alcune categorie di nostri concittadini già il 74% è una soglia alta, molto alta per l’ottenimento dei benefici collegati all’invalidità”. 
Così l’onorevole Lisi ha richiesto, insieme ad altri quattro colleghi deputati, in una lettera al ministro Tremonti per chiedere la revisione della circolare o un apposito intervento legislativo finalizzato al ripristino della precedente soglia di protezione sociale per le categorie in questione, chiedendo un’ulteriore attenzione per tutti coloro che sono reduci da trapianti di organi.