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Sul binario della ragione

La soppressione dell’Eurostar Lecce-Torino ha scatenato una serie di forti reazioni politiche, tutte volte ad evitare l’ennesimo ‘scippo’ operato da Trenitalia nei confronti del Salento

 

Se i treni restano fermi, la politica si muove. È infatti unanime l’appello rivolto dai rappresentanti locali ai vertici di Trenitalia affinché lo storico tratto che collega il Salento con il Piemonte non venga ridimensionato. Il sindaco di Lecce Paolo Perrone ha accolto la proposta, durante l’ultimo Consiglio comunale, di intraprendere un’iniziativa che coinvolga la Regione, per impedire che il Grande Salento resti isolato dai collegamenti ferroviari: “Incontrerò al più presto i sindaci di Brindisi e Taranto e i presidenti delle tre Province salentine, per definire un piano di azione congiunta”. Il capogruppo dell’opposizione, Antonio Rotundo ha stigmatizzato la scelta delle ferrovie: “Una città turistica come Lecce subisce un duro colpo a causa di questi tagli che di fatto escludono il Salento dalla programmazione dell’alta velocità”.
Il Consiglio provinciale discuterà nella seduta del 21 dicembre prossimo un ordine del giorno presentato da Biagio Ciardo che impegna il Presidente della Provincia, Antonio Gabellone, “a proseguire nella sua attività a difesa del territorio salentino e delle sue realtà imprenditoriali, incoraggiandolo ad attuare un’opera di stimolo nei confronti di Trenitalia”. Sulla questione prende posizione anche l’onorevole del Pd, Teresa Bellanova, che ha indirizzato una lettera al Prefetto di Lecce, Mario Tafaro, spiegando come in seguito a questa decisione “il viaggio che prima durava 10 ore e 47 minuti ora, nella più conveniente delle soluzioni alternative, si abbrevierà di soli 57 minuti a fronte però di un aumento della tariffa del 66%, questa passerà infatti da 77,40 euro a 128,50 euro a cui si aggiunge il cambio di treno, previsto nella stazione di Bologna”. A sua volta la senatrice Adriana Poli Bortone ha scritto al Ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti “al fine di prevedere, tramite l’istituzione di bonus ad hoc, la riduzione del costo dei biglietti, per almeno il 50%, per i treni a lunga percorrenza che hanno come base di partenza o arrivo una città della Puglia. Dall’alta velocità in Italia infatti, saranno totalmente escluse le città di Lecce, Brindisi e Taranto. I tagli hanno quindi fortemente penalizzato il Salento, un territorio prettamente turistico che necessita maggiormente di mezzi di trasporto veloci, costanti ed efficienti”.