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Strisce blu: dove vanno gli incassi dell’Mta?

Un’interrogazione consiliare riporta l’attenzione su un quesito a cui il comitato Strisce Blu cerca da tempo di dare risposta
 
Gli incassi dell’Mta relativi alle strisce blu, una questione che, ultimamente, sta facendo molto discutere, anche a causa dell’intervento del comitato Strisce Blu, che ha chiesto alla Corte dei Conti di Bari di pronunciarsi in merito alla legittimità della procedura. E che in questi giorni è stata anche al centro di un’interrogazione consiliare, da parte di Roberta Culiersi del gruppo Per cambiare Maglie. Il consigliere ha chiesto di conoscere l’ammontare degli incassi dell’Mta per i parcheggi a pagamento e, soprattutto, come la società mista impieghi questi proventi, che, secondo la Culiersi così come il comitato Strisce Blu, dovrebbero essere regolati dall’articolo 7 del Codice della Strada, mentre il sindaco Antonio Fitto ha spiegato che la disciplina è compito del protocollo d’intesa siglato tra l’Mta e il Comune. In altre parole, gli incassi dei parcheggi a pagamento sono di competenza dell’Mta, che è gestore del servizio e trattiene i proventi per la gestione dell’azienda stessa, che tuttavia corrisponde un canone di affitto al Comune, sia per i parcheggi a raso che per il megaparcheggio interrato di via Otranto. 
“Gli incassi -commenta la Culiersi- dovrebbero essere reinvestiti negli stessi parcheggi, o per la loro sistemazione o per altre necessità inerenti alla mobilità stradale, come prescrive il Codice della Strada”. Durante il Consiglio comunale non sono state fornite le cifre esatte della questione, anche perché queste sono di competenza dell’Mta, ma secondo i dati forniti anche dalla Culiersi la cifra annuale dell’incasso dai parcheggi a pagamento dovrebbe ammontare a circa 420mila euro, dei quali 2.500 euro mensili (Iva compresa) provengono dalla regolarizzazione del grattino scaduto, una modalità diventata un casus belli per il comitato Strisce Blu che ha voluto chiedere garanzie alla Corte dei Conti. A Maglie, a differenza di altri comuni, il grattino scaduto non viene sanzionato con una multa, ma con un corrispettivo relativo alle ore di sosta, che ammonta a un massimo di 6 euro per un’intera mattinata. 
Il meccanismo del giro di introiti dalle strisce blu è più o meno questo: l’Mta incassa e gestisce i proventi con cui paga le tasse e paga gli stipendi a chi nell’azienda mista ci lavora, oltre alle altre spese di gestione, tra cui anche il canone di locazione al Comune; il Comune, a sua volta, riceve il canone e gli utili in una quota del 51%, mentre il 49% rimane all’Mta. La consigliera di opposizione Roberta Culiersi si è detta non soddisfatta dalle risposte del sindaco, promettendo che invierà alla stessa Corte dei Conti di Bari anche i verbali della seduta consiliare. “La regolarizzazione del grattino scaduto -ha spiegato in particolare la Culiersi- sembra che in apparenza vada incontro all’utenza, ma dovrebbe, per legge, essere utilizzata in altro modo”. Il primo cittadino ha mostrato di comprendere l’azione dell’opposizione e del comitato, che sembrano volgere al controllo della situazione, ma ha affermato di rimettersi al giudizio della Corte dei Conti. “I giudici si esprimeranno in merito alla questione -ha concluso la Culiersi- e ci metteremo tutti l’anima in pace”. Culiersi ha ribattuto che è doveroso da parte sua vigilare, essendo anche il Comune socio di maggioranza dell’Mta. 
 
Angela Leucci