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Strani furti nelle chiese di Maglie

Microfoni e vasi sacri trafugati in sei chiese del comune salentino. Ma sono ancora poco chiare le tracce da seguire

 
In un solo giorno sono stati trafugati in sei chiese a Maglie microfoni ambientali, una piccola amplificazione e una pisside con un calice. Nello specifico sono stati rubati microfoni panoramici nella Chiesa della Presentazione del Signore (o Collegiata), in quella della Madonna della Grazie, in quella della Madonna Addolorata, in quella della Madonna di Costantinopoli, in quella dei Santi Medici (dove è stato rubato anche un impianto d’amplificazione), mentre nella Chiesa del Sacro Cuore, oltre al microfono panoramico sono stati rubati anche una pisside e un calice. Pare non confermata, intanto, la voce della sparizione degli indumenti della confraternita della Collegiata, che servono una volta all’anno per la processione di San Nicola: non è stata sporta denuncia, ma solo perché, nella frenesia della festa appena trascorsa, si sta appurando chi sia stato incaricato di lavarle. Peraltro, non si trattava neppure di paramenti sacri, anche se inizialmente si è creduto a una confusione da parte dei ladri. 
Il maggiore Andrea Azzolini del Comando Compagnia dei Carabinieri di Maglie come pure don Luca Matteo, viceparroco della Chiesa Matrice, sembrano sminuire gli avvenimenti, relegandoli a semplici fenomeni di disagio giovanile e non a un più vasto e preoccupante fenomeno di “attacco alla fede”, magari perseguendo una causa satanista. “Si potrebbe trattare di furti commessi da ‘Scooby Doo e la sua banda’ -ha commentato il maggiore Azzolini, che ha usato la metafora del celebre cane acchiappafantasmi dei cartoni animati-, che hanno utilizzato quest’escamotage per reperire il materiale che potrebbe servire per fare musica in proprio. Non si tratta di un avvenimento accaduto su ampia scala, per cui stiamo seguendo questa pista”. 
Restano con i piedi per terra anche presso le istituzioni ecclesiastiche. “Stiamo ancora inventariando -ha spiegato don Luca- cosa possa essere stato portato via, ma in ogni caso non mi sembra giusto provocare allarmismi ingiustificati”. Sta di fatto che la questione è molto strana e soprattutto inusuale. “Secondo noi e a quanto mi è stato spiegato -racconta don Antonio Carluccio, presso la cui chiesa, quella del Sacro Cuore, è stata rubata la pisside con il calice-, si tratta di balordi, forse si tratta di drogati, che hanno pensato di poter rivendere le suppellettili. Siamo preoccupati più per una ragione di decadenza dei costumi che per il fatto in sé”. Tutti coloro che sono coinvolti escludono la pista satanista, dato il fenomeno isolato, non riscontrato soprattutto presso altri Comandi dei Carabinieri del Salento. In ogni caso, il furto di una pisside (un contenitore per ostie) resta qualcosa che desta scalpore, anche presso coloro che non sono credenti. Suona più come uno sfregio, alla fede, al credo, all’istituzione religiosa e alla religiosità in genere, nonché alla comunità. Perché in una piccola città dove non succede quasi nulla, attaccare un luogo indifeso come una chiesa diventa attacco per l’intera comunità e i suoi abitanti, qualcosa che esula dalla religione organizzata, ma si fa un attacco universale alla tranquillità dei nostri stili di vita. 
 
Angela Leucci