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Stagione a rischio per le Terme?

Debiti e ritardo nell’avvio dell’attività preoccupano i dipendenti delle Terme. Ma il Cda assicura: “La società è solida e l’apertura avverrà nelle prossime settimane”
 
Nonostante la stagione estiva sia ormai alle porte, nubi minacciose avvolgono l’attività delle Terme di Santa Cesarea. Non bastasse il difficile rapporto con l’Amministrazione comunale, proprietario di circa il 50% delle azioni della società, sul piede di guerra ora ci sono i dipendenti delle stesse Terme. Lo scorso 25 maggio i sindacati Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno organizzato insieme ai lavoratori un sit-in presso la sede dello stabilimento per protestare contro il ritardo dell’avvio della stagione termale e contro il deficit dell’azienda che, a detta dei sindacati, sta creando disagi ai lavoratori e alla struttura stessa. 
La protesta è scaturita dopo il diniego del Consiglio di amministrazione di incontrare nelle scorse settimane le organizzazioni sindacali per discutere e trovare soluzioni alle due principali criticità della società termale. Nell’occasione, i sindacati hanno anche chiesto un incontro con la Regione e col Comune di Santa Cesarea per venire coinvolti nelle iniziative e nei processi metti in atto per rilanciare le attività della struttura. 
La prima risposta è però arrivata dal presidente della Provincia Antonio Gabellone che ha deciso di ascoltare tutte le parti in causa, cominciando con un tavolo di confronto tenutosi lo scorso martedì insieme proprio alle organizzazioni sindacali. Il Consiglio di Amministrazione delle Terme ha invece finalmente incontrato lavoratori e sindacati lo scorso lunedì, spiegando che il precedente rinvio rispondeva alla necessità di permettere che le questioni messe in risalto potessero essere discusse dopo la nomina del nuova Cda per il prossimo triennio; soprattutto, è stato però spiegato come l’avvio delle attività termali sia stata prorogata di qualche settimana perché le analisi dei flussi avrebbero evidenziato una preferenza dei richiedenti le cure per gli ultimi mesi dell’anno; per questo, la chiusura è stata posticipata a dicembre. 
Parole di rassicurazione anche dal punto di vista economico: secondo il presidente del Cda è falso affermare che la società sia in balia dei debiti e, anzi, pur considerando il momento di crisi economico-finanziaria, l’azienda si dimostrerebbe salda e senza pericoli.
 
(A.C.)