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Solo posti in piedi per “l’ultima proiezione”

Grazie ad un tam tam sui social network, circa 200 persone si sono date appuntamento mercoledì scorso in via San Lazzaro per salutare e tenere viva la memoria del Santa Lucia
 
“Questo angolo di marciapiede. Era qui che aspettavamo gli amici quando il freddo non ci costringeva a entrare subito dentro, qui che decidevamo dove saremmo andati a bere una birra dopo aver visto il film.” Lo stesso angolo di marciapiede dove mercoledì sera dalle 20.30 si sono date appuntamento in circa 200, fra fedelissimi e nostalgici della provincia, che hanno sfidato il freddo per dare il loro ultimo simbolico saluto, allo storico cinema Santa Lucia. 
È la voce di Massimiliano Manieri, uno degli organizzatori dell’evento,  a rompere il silenzio del microfono e annunciarlo, poco prima dell’avvio di quella che sarà l’ultima proiezione, organizzata fuori, di fronte alle serrande abbassate del Cityplex: “Il cinema Santa Lucia ha chiuso, signori”. L’aria è quella di un salotto all’aperto, dove tutti più o meno si conoscono, e forse si sono conosciuti proprio all’interno di queste sale. Una manifestazione spontanea, che come desiderano sottolineare i portavoce delle associazioni culturali partecipanti non vuole essere un funerale, bensì un appuntamento per tenere memoria e riflettere dei cambiamenti che stanno investendo la città di Lecce, città che agogna al titolo di Capitale Europea della Cultura ma vive la contraddizione di veder evaporare quei luoghi elettivi di cultura che i cinema rappresentano. 
Il microfono è aperto a tutti, mentre sullo sfondo corrono le immagini del film C’era una volta il west di Sergio Leone. Ad accendere il proiettore, è proprio lo storico proiezionista della sala Pasquale Ciccarese. “Forse questa città non è ancora pronta per questo genere di cinema”, afferma Gigi Rigliaco intervenendo, e ricordando di fatto che al Santa Lucia venivano proiettate pellicole economicamente rischiose, piccoli tesori rari, titoli da intenditori. 
Si cerca di fare pressione, di tirar fuori idee, proposte per controbilanciare le offerte fatte dai privati che vorrebbero trasformare questo piccolo gioiello intriso di storia in un anonimo supermarket; e intanto l’argomento spinge la politica a interessarsi al caso, tanto da cercare un luogo dove continuare a parlare del futuro del cinema a Lecce. Sarà domenica 17 febbraio alle ore 17, l’iniziativa di Lecce bene comune “In piedi per non essere solo spettatori”,  presso il Cineporto delle Manifatture Knos.
E difatti di fronte alle porte del Santa Lucia siamo tutti in piedi, aspettando che il sonno o il freddo prenda il sopravvento, ascoltando la voce di Damiana Mancarella che con emozione, ridipinge la vita di quartiere di quando era ragazzina, della sala dove ha preso per mano il suo primo amore, e racconta attraverso gli occhi della sua mamma di 83 anni, che nel 1950 ha partecipato all’inaugurazione del cinema: “Questa è la normale evoluzione delle cose, è un altro piccolo pezzo di storia che se ne va, ma è normale. L’inizio e la fine di una parabola.”
 
Valentina Zammarano