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Solidarietà ai terremotati emiliani, una proposta dall’associazionismo locale

Il centro studi “Don Milani” invita la Provincia ad ospitare nel Salento delle scolaresche emiliane
 
La proposta arriva dal “Don Milani”, a seguito del drammatico terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Il centro studi neretino, da sempre attivo nel campo del volontariato e dell’associazionismo politico-culturale, ha infatti espresso la proposta di aiutare la popolazione colpita dal sisma, partendo dai bambini, che rappresentano la speranza e la ricostruzione, non solo materiale, del Paese. “Sono sicuramente questi i momenti in cui la nazione l’Italia -si legge in una nota- deve dimostrarsi unita, solidale e stringersi attorno a coloro che hanno perso i propri cari, i propri affetti, le proprie cose, le abitazioni o hanno visto crollare  con i loro paesi la volontà di continuare a vivere. Sarà necessaria tanta forza d’animo per andare avanti, forza che potrà nascere solo dalla partecipazione e condivisione delle problematiche presenti e future da parte delle regioni che formano quest’incredibile e sempre generosa Nazione”. 
Dopo inoltre aver accolto con entusiasmo la proposta del Presidente della Provincia Antonio Gabellone di mettere a disposizione gli uomini della Protezione civile per aiutare i connazionali emiliani, ecco quindi la proposta dell’associazione neretina, presieduta da Giovanni Però: “Auspichiamo venga accolta l’iniziativa di poter contribuire ad avallare la crescita civile e culturale delle giovani generazioni, proponendo che la Provincia inviti almeno due o tre classi di bambini, delle zone più colpite dell’Emilia, come ospiti della nostra Provincia con soggiorno a Lecce e con giri turistici nei luoghi e nelle città più belle, per due settimane di vacanze e di mare. Occorre, infatti -conclude la nota- che quei bambini possano avere la possibilità, per un po’ di tempo, di dimenticare (sarà difficile, ma ci proviamo). Questa, parte geografica, un po’ lontana, è anche la loro terra e percepiranno così, quant’è grande e bella la loro casa Italia”. 
 
(S.M.)