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Separati (in casa) da un porto turistico

Continuano ad alimentarsi le polemiche in atto nel centrodestra, non solo per la ricostruita maggioranza, ma soprattutto per la necessità di realizzare l’importante opera
 
I festeggiamenti patronali per Santa Cristina non sono riusciti a stemperare gli acuminati contrasti sorti nelle ultime settimane all’interno del centrodestra cittadino. Tra il sindaco Giuseppe Venneri ed il senatore Vincenzo Barba, in particolare. Il primo cittadino, dopo il rimpasto di metà luglio, “governa” la città con una maggioranza nuova di zecca, più limitata nei numeri rispetto al passato e a quella scaturita dalle urne; il senatore ed ex patron del Gallipoli Calcio “spinge” invece perchè proprio alle urne si ritorni quanto prima. “Piuttosto che concentrare i propri sforzi a trovare termini sempre più rancorosi che denotano solo astio e livore -ha dichiarato in settimana Venneri ritornando sulla questione del momento- sarebbe più opportuno che qualcuno svelasse i reali motivi, quelli veri e non certo ufficiosi, per cui a Gallipoli si sono raggiunti nuovi equilibri di maggioranza. La città non è interessata ad ascoltare prefiche che si augurano dimissioni, commissariamenti imminenti e defezioni letali per la maggioranza, ma vuole capire perchè si è giunti a questo punto di non ritorno. E allora bisogna avere l’onestà intellettuale di dire che il motivo principale è stata ed è la realizzazione del porto turistico”.
In effetti, il porto turistico, nelle vicende politiche della “Città Bella”, ha spesso e malvolentieri rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso delle polemiche. Da una parte c’è chi quella struttura la vuole fortemente, dall’altra invece chi la osteggia a spada tratta, a dispetto, magari, della possibilità che possa andare in alto mare il finanziamento di 12 milioni di euro necessari per la realizzazione dell’opera. E nella prima “schiera” il primo nome che compare è proprio quello del sindaco in carica. “La portualità turistica -aggiunge Venneri- è tra gli indirizzi generali di governo votati, approvati ed avallati in modo chiaro dal Consiglio comunale, compreso chi oggi ne prende le distanze, arrivando ad avversarlo senza sosta. La frattura è nata perchè c’è stato chi ha deviato da un impegno preso con la cittadinanza e in consiglio comunale, nonostante l’importanza del progetto per la città, i finanziamenti garantiti e la possibilità di innalzare a dismisura l’immagine di Gallipoli”.
 
Daniele Greco