Riceviamo e pubblichiamo le affermazioni di Pierluigi Lopalco sulle criticità della sanità pugliese durante i lavori della III Commissione
“Chi pensa che quelli dell’ospedale di Copertino siano solo ed esclusivamente problemi che riguardano il presidio ospedaliero salentino sbaglia. Le difficoltà e le carenze che ogni giorno si registrano fanno parte integrante di una complessità generale che riguarda tutto il settore dell’emergenza-urgenza in Italia”. È quanto ha dichiarato oggi, nel corso dei lavori della III Commissione, il Consigliere Pier Luigi Lopalco.
“È vero, comunque, che compito della politica e delle istituzioni deputate è quello di rimuovere qualsivoglia difficoltà e garantire ai cittadini il sacrosanto diritto alla salute e alle cure – ha proseguito l’ex Assessore alla Sanità – ma occorre lavorare su un doppio binario. Da un lato evitando di ingolfare i pronto soccorso potenziando la medicina territoriale e riducendo gli accessi inutili che, purtroppo, ne rappresentano ancora la maggior parte; un miglior utilizzo delle Guardie Mediche, ad esempio, potrebbe contribuire a ridurre la pressione durante le ore notturne, quando è più difficile trovare personale specializzato reperibile. Dall’altro – e mi rivolgo al Governo centrale – non penalizzare un territorio a beneficio di altri e assegnare le risorse necessarie affinché qualsivoglia gap venga superato”.
“Il Governo -ha continuato Lopalco- pensa che aumentando le tariffe di retribuzione delle ore di straordinario si risolva il problema. Questo è un grande errore: i nostri operatori sanitari di ore di straordinario e di ferie non godute hanno le agende piene. Guai a far pensare che non fanno gli straordinari perché sono pagati poco! La giusta retribuzione è un problema da affrontare a 360 gradi nel paese dove gli stipendi della sanità pubblica sono fra i più bassi d’Europa. Ma per attrarre operatori nell’area dell’emergenza-urgenza serve innanzitutto il miglioramento delle condizioni di lavoro, un giusto rapporto tra presidi e popolazione e più in generale una maggiore attenzione a che la sanità pubblica possa garantire l’assistenza adeguata ai cittadini”.