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San Cataldo e Frigole, i furti di rame mettono in crisi Adsl e telefoni

Sono centinaia le segnalazioni per i disservizi sulle linee telefoniche arrivate allo Sportello dei Diritti di Francesco D’Agata
 
Non c’è linea. È questo il lamento più diffuso tra i residenti delle marine leccesi di San Cataldo e Frigole, dove da mesi è svanita la rete telefonica e quella Adsl con conseguenti gravissimi disagi per un notevole numero di nuclei familiari residenti nella fascia costiera del comune capoluogo della provincia di Lecce. 
La denuncia arriva dallo “Sportello dei Diritti” fondato da Francesco D’Agata che ha avviato una campagna nazionale per evidenziare i pericoli per la collettività connessi all’escalation di furti per ottenere metalli quali rame, bronzo e ferro. La colpa, secondo gli addetti lavori, sarebbe nei furti dei cavi di rame d’intere linee aeree che non verrebbero sostituite dalla Telecom, almeno a detta dei diversi operatori di telefonia, per i notevoli costi non contraccambiati da altrettanti benefici economici per il gestore della rete che non è più monopolista da anni e quindi non avrebbe un interesse prioritario ad investire, poiché le zone non sarebbero ad alta densità di popolazione. 
“Ancora una volta -spiega D’Agata- anche nel caso esemplare delle due frazioni di Lecce, è evidente il  notevole digital divide che affligge l’Italia nell’era delle telecomunicazioni. Una situazione che non si può più tollerare per la quale non basta prendere carta e penna e scrivere a Telecom, ma che nasconde problemi di natura politico-amministrativa più complessi, come ha fatto il sindaco della città di Lecce, Perrone, certamente pressato da centinaia di cittadini costretti a subire i disagi connessi. Ma se il governo cittadino pensa che una lettera possa risolvere un problema che quasi certamente si ripeterà sinché le linee rimarranno aeree e continueranno i furti di rame, riteniamo che nel caso in questione l’iniziativa del sindaco sia stata solo strumentale e mediatica anche perché per come rilevato anche dall’Agcom tutte le “eventuali problematiche riguardanti le infrastrutture di telecomunicazioni (pali, antenne, cavi, etc.) sia su suolo pubblico che privato sono di competenza degli organi locali di gestione del territorio (Regioni, Province, Comuni)”.