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Salvatore Negro: “Sanità, lavoro e infrastrutture: queste le sfide del prossimo Governo regionale”

Ne è convinto Salvatore Negro, presidente del gruppo regionale Udc-Popolari e candidato alle prossime elezioni con Michele Emiliano presidente 

 

Salvatore Negro (Totò come affettuosamente è chiamato dagli amici) è presidente del gruppo regionale Udc alla Regione Puglia. Un’esperienza che sta per chiudersi dopo cinque anni di opposizione costruttiva, che ha dato un contributo importante per l’approvazione di numerosi provvedimenti sostenuti nell’esclusivo interesse dei pugliesi. Un percorso che il capogruppo Negro, candidato nella lista dei Popolari con Michele Emiliano presidente, si augura di proseguire per portare avanti quelle battaglie che hanno caratterizzato la sua azione politica nell’ultima legislatura. Tra queste quella contro la mala-burocrazia, ma anche quella a favore dell’occupazione, della famiglia, della buona sanità, della tutela del paesaggio e dell’ambiente. 

Negro, in questi anni quella dell’Udc è stata un’opposizione “responsabile”, come lei stesso l’ha definita. A fine legislatura sente di poter dire che questa linea politica ha prodotto dei vantaggi per i pugliesi? E quali sono?

La linea del “dialogo” produce sempre buoni frutti. In questi anni abbiamo sperimentato un’opposizione “responsabile”, critica e vigile sull’attività del governo regionale, ma aperta anche a sostenere quei provvedimenti che potevano tornare utili alla Puglia. Mi riferisco, ad esempio, all’approvazione del Piano di rientro sanitario che senza il sostegno dell’Udc non sarebbe mai stato approvato. Ciò avrebbe portato al commissariamento della Puglia da parte del Governo centrale, con sviluppi negativi sui ticket delle prestazioni sanitarie ed una ancor più accentuata riduzione dei posti letto negli ospedali. Ma abbiamo dato un contributo determinante anche per l’approvazione di altri importanti provvedimenti come lo strumento del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, il Piano casa.

L’Udc aveva posto delle condizioni per sostenere l’approvazione del piano di rientro. Tra queste la trasformazione delle vecchie strutture in Case della salute e poliambulatori, oltre alla costruzione di nuovi ospedali. Impegni che il Governo regionale ha in parte disatteso.

Sì, questo è un nostro grande rammarico. Il nostro impegno non sempre è stato corrisposto con la stessa attenzione da parte della Giunta regionale. Soprattutto per quanto riguarda i nuovi ospedali, come quello dell’area sud orientale del Salento, la cui costruzione appare lontana. Non si è data vita neanche alla Commissione di indagine sugli sprechi nella sanità che era un’altra condizione per il sostegno all’approvazione del Piano di rientro. Siamo certi che queste saranno tra le priorità dell’agenda del prossimo Governo. Noi come Udc continueremo con il nostro impegno affinché queste strutture siano realizzate in tempi brevi, siano eliminati gli sprechi e si possano dare risposte concrete e adeguate alla richiesta di una buona sanità che si leva sempre più alta da ogni parte della Puglia.

La sanità resta una delle grandi criticità della Puglia, ma accanto a questa c’è anche quella dei Consorzi di bonifica che pare abbiano un debito di 400 milioni di euro. C’è una soluzione a questo annoso problema? 

Quello dei Consorzi di bonifica è un problema che appare di difficile soluzione dopo decenni di stallo. Noi restiamo fermamente convinti che sarebbe opportuno pensare ad una soppressione dei consorzi, istituiti oltre 80 anni fa, le cui competenze potrebbero essere assorbite da altri enti come l’Aqp, l’unica azienda di proprietà regionale che può sostituire e meglio assolvere le funzioni dei consorzi per poter operare la gestione complessiva del ciclo delle acque.

Tra le sue battaglie per il lavoro ricordiamo quella a favore dei 1.200 Lsu di Puglia: anche qui ci sono state molte disattenzioni da parte del Governo uscente nonostante le numerose interrogazioni dell’Udc e i suoi interventi. Gli Lsu restano una priorità anche per il prossimo governo?

Gli Lsu resteranno una spina al fianco del prossimo governo se non si darà una risposta definitiva a questi lavoratori e alle loro famiglie che da vent’anni prestano la propria attività ai Comuni in modo precario e attendono di essere stabilizzati. Già nel primo anno della nostra attività abbiamo fatto approvare una legge per riconoscere a questi lavoratori i contributi ai fini pensionistici. Ma a tutt’oggi è rimasta inapplicata, non avendo la Regione operato la dovuta concertazione con l’Inps e gli Enti utilizzatori. Nonostante i nostri numerosi appelli e interrogazioni la politica in questi anni ha preferito chiudere gli occhi di fronte a quello che è un vero e proprio lavoro nero legalizzato.

Lei spesso ha definito la mala-burocrazia uno dei mali della nostra economia. In questi anni, però, poco è cambiato: in Puglia ci sono numerose opere ferme e cantieri mai avviati. Da dove deve cominciare il prossimo governo regionale per invertire questa tendenza? 

La mala burocrazia è il cancro della nostra Regione perché non consente di rispondere alle adeguate aspettative del territorio e alle esigenze degli imprenditori che pure sarebbero interessati ad investire in Puglia e nel Salento, creando nuove opportunità di occupazione. Troppo spesso abbiamo visto investitori privati fuggire dalla Puglia dopo essersi scontrati a lungo con le lentezze, le lungaggini e gli ostacoli della burocrazia regionale. Occorre procedere in tempi rapidi ad una semplificazione dei procedimenti amministrativi in materia di lavori pubblici, di ambiente e difesa del suolo. Occorre eliminare i comitati e le commissioni inutili e quindi alcuni inutili pareri, per snellire le procedure e ridurre i tempi e i costi che la burocrazia impone oggi alle imprese. L’eliminazione di tali pareri comporterà una semplificazione amministrativa che darà nuovi impulsi alle imprese che operano nel campo dei lavori pubblici e dell’ambiente e quindi all’economia dell’intera Puglia. 

Quali sono le infrastrutture che lei giudica prioritarie per lo sviluppo del Salento? 

Sicuramente la SS 275 Maglie-Leuca, ma anche il porto di Otranto e la Regionale 8. Maggiore attenzione dovrebbe essere dedicata anche al trasporto su rotaia: è assurdo che l’alta velocità si fermi a Bari. Dobbiamo lavorare per farla arrivare fino a Lecce. 

Lei ha dato un grande contributo nella stesura e nell’approvazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR). Cosa cambierà per la Puglia con questo Piano?

Abbiamo contribuito in maniera determinante alla approvazione definitiva del Piano Paesaggistico, ascoltando i cittadini e procedendo a raccogliere e a sostenere numerose osservazioni che si sono levate dai Comuni e dagli addetti ai lavori, rendendo maggiormente condivisibile questo importante strumento di tutela e sviluppo del territorio. Siamo soddisfatti del lavoro che è stato fatto: possiamo dire che oggi la Puglia ha uno strumento di grande valore soprattutto culturale che ha come finalità prioritaria quello della tutela e della valorizzazione del paesaggio quale patrimonio comune della collettività. 

Nella prossima competizione elettorale l’Udc ha scelto di sostenere il candidato Michele Emiliano: da quali ragioni è stata dettata questa scelta? 

Quella con Michele Emiliano è un’intesa di contenuti e programmatica e si basa su una comune idea di governo della Puglia per i prossimi anni. Siamo convinti che Emiliano non farà mancare le sue attenzioni al governo della Regione e sarà davvero il “Sindaco di Puglia”, sempre presente sul territorio. Tra l’altro l’Udc ha già avuto modo di lavorare al fianco di Emiliano nella sua esperienza di sindaco di Bari. Una collaborazione che ha prodotto ottimi risultati per la città capoluogo e siamo certi di poter fare altrettanto per la Puglia ed il Salento. 

In un’unica lista, quella dei Popolari, ci sarà l’Udc, Realtà Italia e Centro Democratico. Cosa vi accomuna?

Come Udc siamo stati i fautori e restiamo convinti delle opportunità della nascita di un nuovo soggetto moderato, popolare e di centro che deve nascere dalla base e non dai vertici romani. L’esperienza con gli amici di Realtà Italia e Centro Democratico, con i quali abbiamo dato vita alla lista dei Popolari, è volta in questa direzione e segue coerentemente la linea politica nazionale del partito.