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Salento for Africa

Continua senza sosta l’impegno in Burkina Faso della fondazione “We Africa to red earth” di Adriano Nuzzo e Giulia Bassano: in arrivo a breve un quinto pozzo per l’acqua e una nuova scuola 

 

Quando la solidarietà incontra la progettualità nascono le migliori iniziative umanitarie, quelle che non hanno bisogno di auto incensarsi, ma che invece lasciano agli altri la possibilità di verificare coi propri occhi cosa riescono a realizzare anno dopo anno. La realtà a cui ci riferiamo nasce proprio nel nostro Salento e in particolare dalle idee e dalle energie di Adriano Nuzzo e Giulia Bassano, entrambi di Castrignano del Capo che nel marzo del 2015 hanno creato la fondazione “We Africa to red earth”. In particolare Adriano si occupa di raccogliere i fondi e di seguire in prima persona e documentare i lavori in Burkina Faso; Giulia, invece, gestisce il lato amministrativo dell’associazione. 

“Qualche anno fa abbiamo avuto l’onore e il privilegio di conoscere il missionario cristiano Umberto Trapi -hanno affermato i fondatori di We Africa, presentando il proprio progetto-. All’inizio degli anni ’70 egli ha raggiunto il Burkina Faso con sua moglie Lisa e la loro meravigliosa e difficile avventura è iniziata. Insieme hanno fatto nascere un orfanotrofio e una scuola per l’infanzia e ancora un altro centro che accoglie i bambini che escono dalla scuola per l’infanzia. Nella scuola per l’infanzia i bambini ricevono istruzione, un pasto, necessario nel loro contesto quotidiano di malnutrizione, e anche un aiuto sanitario e in vestiti”. Purtroppo Umberto Trapi è morto nel corso del 2015: a continuare a dare voce alla sua missione ci hanno pensato e creduto sua moglie Lisa e i suoi figli Lidia e Isaac.

Non è un mistero che in Burkina Faso, così come in molte zone circostanti, la situazione non sia delle migliori, e anzi le condizioni di vita siano spesso disagiate e ai limiti dell’umano. L’associazione “We Africa” di Adriano e Giulia ha cercato, nel corso degli ultimi due anni, di intervenire con progetti mirati a risollevare per quanto possibile la situazione e a rendere quel dono straordinario che è la vita, specie quella dei bambini, degna di essere vissuta. E ci è senz’altro riuscita attraverso la realizzazione di pozzi d’acqua (il quinto è in corso di realizzazione in questi giorni grazie anche al concerto di beneficenza dei Sud Sound System, tenutosi lo scorso maggio), la distribuzione di cibo e la formazione scolastica dei bambini. Il popolo Burkinabé ha assistito lentamente a dei miglioramenti che continueranno senza sosta grazie alla solidarietà, alle idee di chi ha scelto di fare della propria vita una missione e grazie anche alle energie concrete di chi crede in questo progetto e lo sostiene economicamente.

 

Due anni di raccolte fondi e missioni per popolo Burkinabé

 

Nello stesso anno della sua costituzione (il 2015) l’associazione “We Africa” ha raggiunto il suo primo grande obiettivo: la costruzione di un primo pozzo d’acqua nella scuola materna di Lisa Trapi “Les Papillons” in Burkina Faso. Sempre nello stesso anno, a Kaya, la squadra formata da sei missionari ha deciso di intraprendere un viaggio della durata di due settimane, durante il quale ha assistito personalmente alla costruzione di un secondo pozzo, seguendone costantemente gli aggiornamenti e gli sviluppi. 

Nel corso dell’ultima missione del 2016 l’associazione si è occupata di ristrutturare un edificio, già esistente, che è stato invece adibito ad una prima classe di scuola elementare, oltre ad aver investito ulteriormente in viveri e beni di prima necessità realizzando altri due pozzi d’acqua e portando con sé intere valigie di doni: vestitini, scarpe e piccoli giochi per i più piccoli.

Quest’anno, al rientro in Italia dei missionari, è partita una nuova raccolta fondi in favore del popolo Burkinabé, con obiettivi che vanno in direzione della realizzazione di una seconda classe di scuola elementare per accogliere i bambini che finiscono la prima, la costruzione di pozzi d’acqua in villaggi distanti e poveri, l’acquisto di un pulmino per agevolare il tragitto dei bambini verso scuola e ovviamente la distribuzione di cibo. 

 

Federica Miggiano