Il team di archeologi guidati dal professor Francesco D’Andria hanno terminato i lavori di sbancamento e gli scavi stratigrafici del ‘secondo anfiteatro’ di Lecce
Lecce conserva due anfiteatri, uno a pochi chilometri dall’altro, una combinazione davvero unica. Quando gli abitanti dell’antica città di Rudiae, oggi oggetto di scavi archeologici, preferirono abitare nel territorio dell’attuale Lecce lasciarono un patrimonio incredibile che solo il lavoro dei ricercatori sta restituendo. Oltre al famosissimo anfiteatro di piazza Sant’Oronzo, le ricerche hanno riportato alla luce a Rudiae un vero anfiteatro che questa volta, però, potrà riemergere completamente. Per far riemergere quello di piazza Sant’Oronzo bisognerebbe infatti abbattere tutti i palazzi posti frontalmente ed ai lati.
Grazie all’impegno dell’equipe di archeologi guidati dal professor Francesco D’Andria e delle altre maestranze coinvolte, per la prima volta adesso sarà possibile vedere tutto il piano dell’arena che un tempo ospitava gladiatori e bestie feroci e, intorno ad esso, le gradinate che accoglievano gli spettatori. Degli spalti è rimasta da scavare una piccola porzione che ancora serve a garantire l’accesso ai mezzi di cantiere perché, da qui ai prossimi mesi, si procederà al restauro vero e proprio, visto che i lavori di sbancamento e gli scavi stratigrafici sono stati completati. Una volta terminata anche questa fase, presumibilmente in primavera, il monumento potrà essere conosciuto e fruito dai leccesi e dai turisti.
Rudiae è identificata con i resti archeologici rinvenuti nella prima periferia di Lecce, a circa 3 chilometri dal centro abitato, in direzione sud-ovest. Una menzione di Rudiae come collocata presso Lupiae (l’antica Lecce) si ha in un resoconto di epoca normanna. Successivamente, nel XVI secolo, l’umanista Antonio De Ferrariis detto “il Galateo” avanzò per primo l’ipotesi di identificare la patria di Ennio con i resti dell’insediamento urbano sito vicino Lecce, anche se in passato sono state proposte anche altre ipotesi, basate essenzialmente sull’interpretazione delle fonti antiche e prive di riscontri archeologici. È un tassello importantissimo per la nostra terra, poiché attesta la sua grande importanza durante gli anni dell’Impero romano. Sarà certamente emozionante accedervi poiché si andrebbe a rispolverare i fasti romano del Salento.
Gian Piero Personè – foto di A.R.Va srl – De Marco srl – MiBact-Città di Lecce