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Ripetitore Umts? No, grazie

In rivolta i residenti di via della Consolata per il progetto di installazione di un ripetitore di telefonia mobile nel centro abitato
 
I ripetitori non li vuole proprio nessuno. L’allarme sui ripetitori di telefonia mobile è una querelle mai risolta e, come per altre questioni, tipo la produzione di energia o lo smaltimento dei rifiuti, nessuno è disposto a rinunciare ai benefit del progresso ma nessuno è disposto a pagarne il prezzo. Inoltre, spesso dimentichiamo che la telefonia, per legge, è considerata bene primario per la pubblica utilità e le compagnie hanno l’obbligo di collocare le antenne nei centri abitati, a garanzia della copertura, pena sanzioni salate. 
Il Pd insorge per l’installazione di un ripetitore Wind in via della Consolata e “chiede l’immediata revoca dell’autorizzazione e la convocazione urgente del Consiglio comunale per un riesame più attento del Piano approvato dal commissario straordinario, Alberto Capuano”. I socialisti, provocatoriamente, si dichiarano d’accordo con Ninì De Prezzo, coordinatore del Pd galatinese, e si dicono favorevoli a un Consiglio comunale che affronti la questione. Il Piano di localizzazione degli impianti è stato adottato dal commissario straordinario, Alberto Capuano, ma l’iter parte da lontano. Era in carica il sindaco Sandra Antonica e venne affidato, alla società Astra Engineering di Galatina, l’incarico di redigere il Piano. La società effettuò delle misurazioni dei campi elettromagnetici su tutto il territorio accertando che i parametri erano molto al di sotto dei limiti fissati dalla legge. Oltre ad accertarsi che non ci fossero soglie di rischio si è privilegiata l’installazione su suolo pubblico in modo che gli introiti vadano nelle casse comunale piuttosto che privilegiare pochi privati. “Il problema del ripetitore Wind -ribadiscono dal coordinamento del Pd- ruota attorno allo stop imposto dal commissario straordinario, Alberto Capuano. Non si coglie il senso di un nuovo sito, ubicato nello stesso contesto residenziale e di servizi essenziali per l’intera comunità, a pochi metri dal precedente, ritenuto non idoneo dal commissario”. 
La presa di posizione del Pd è fortemente contestata dal presidente e dal vicepresidente dell’associazione “Galatina Arte, Storia, Cultura”. Entrambi ingegneri elettronici, Dante De Ronzi e Alessio Filieri, non parlano per sentito dire. “Il commissario prefettizio, Alberto Capuano, ha dato a Galatina una lezione di moralità a proposito della gestione della cosa pubblica. Prima che fosse adottato il Piano, con cui si è regolato l’installazione di ripetitori telefonici, i vantaggi erano di pertinenza esclusiva dei privati. In buona sostanza, le compagnie telefoniche stipulavano contratti con i privati che offrivano, generalmente, i tetti delle loro case. È ovvio che un minimo di onde elettromagnetiche questi impianti le emettano, senza con questo che ci sia pericolo alcuno perché siamo ben sotto le soglie di attenzione, ma ci sono. Quindi, ci pare giusto, che i vantaggi siano spalmati sulla collettività. Questo è il principio su cui si è mosso il commissario e oggi il Comune può introitare circa 20 mila euro l’anno. La polemica è ancora più incomprensibile se pensiamo che nel centro abitato di Galatina ci sono ben cinque ripetitori. Ora si grida allo scandalo per un ripetitore che sorge su suolo pubblico e quindi con vantaggi che non sono solo per qualcuno”. 
 
Maddalena Mongiò