Nonostante il biostabilizzatore di Cavallino funzioni ora a pieno regime, sono molte le zone della città che attendono di essere ripulite
Sono oramai giorni che la città di Lecce vive un forte disagio dovuto alla mancata raccolta dell’immondizia dagli appositi cassonetti. La “Notte Bianca”, oltre al grande successo in termini di partecipazione, ha lasciato dietro si sé strascichi inattesi. Difatti, il giorno successivo all’evento, le strade della città erano invase da rifiuti di ogni genere dovuti, però, anche alla massiccia affluenza di turisti stagionali. In sostanza, il biostabilizzatore di Cavallino non riesce a smaltire la gran mole di rifiuti venutasi a creare. Circa 150 camion sono stati rimandati al mittente e la paura è che la situazione possa degradare, soprattutto per quanto riguarda Lecce e l’alto Salento. Ma non solo. Anche Porto Cesareo e i comuni limitrofi vivono la medesima situazione, col sindaco Foscarini infuriato per la lesa immagine del proprio comune.
L’assessore all’Ambiente del capoluogo, Gianni Garrisi, è invece più cauto, e dopo aver fatto un sopralluogo presso l’impianto di Cavallino ha dichiarato quanto segue: “Il problema è che l’impianto di cdr, che accoglie la frazione secca di tutta la provincia, non ce la fa a reggere il carico, perché tarato per raccogliere 400 tonnellate di rifiuti al giorno. Attualmente -continua l’assessore- arrivano, invece, rifiuti per circa 600 tonnellate, ed è logico che deve bloccarsi”. Poi, rifilando una stoccata alla Regione, prosegue: “C’è stata una mancanza progettuale a monte, la stessa che ora manda in tilt la discarica. Infatti, gli intoppi che si stanno verificando adesso sono la conseguenza di quella mancanza progettuale da parte della Regione Puglia”.
La situazione è comunque in via di miglioramento, soprattutto nelle periferie. Stona, però, vedere alcune tra le più importanti vie del centro sporcate da sacchi di pattume sui marciapiedi. La raccolta prosegue a singhiozzo, ma la soluzione sembra vicina ed i miglioramenti sono evidenti. Premesso che non si tratta di una situazione d’emergenza, si cerca una soluzione radicale. Probabilmente, solo la creazione di nuovi termovalorizzatori porterebbe ad un miglioramento sostanziale, a patto che i cittadini facciano della raccolta differenziata una sana e civile abitudine.
Francesco Covella