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Rifiuti abusivi in località “Palicella”

I Carabinieri del Noe hanno posto sotto sequestro un’area alle porte di Maglie per la presenza di una discarica illegale. Non  si esclude l’ipotesi di rifiuti interrati 

 

Il pentito Schiavone ha citato il Salento come una qualsiasi area del Sud in cui sono stati interrati rifiuti anche pericolosi e scoperto il vaso di pandora. Un vaso già aperto anni fa nel Salento dal pentito leccese Galati e dalla scomparsa di Peppino Basile, che denunciava il traffico di rifiuti nel Tacco d’Italia. Si palesa così il fantasma di una possibile zona contaminata ogni volta che si scopre un sito sospetto e si mette sotto sequestro una discarica abusiva. Lo stesso timore che in questi giorni pervade i cittadini di Maglie dopo che 4mila metri quadri, in una proprietà privata, a pochi passi dalla scuola materna di via Cubaju di Maglie, sono stati posti sotto sequestro dal Nucleo Operativo Ecologico di Lecce comandati dal maggiore Nicola Candido

I carabinieri hanno identificato la presenza, tra gli altri materiali, di plastica, vetro, ferro e guaine isolanti, pezzi di asfalto, elettrodomestici, scarti di materiale edile, bitumine, pneumatici, canne fumarie, inerti da demolizioni edili e materiale provenienti da attività estrattive. I rifiuti sono depositati in grandi mucchi sparsi in quella che si mostra come una discarica a cielo aperto nella periferia magliese. Una vasta zona da molti anni utilizzata come scarico di rifiuti e ora posta sotto sequestro preventivo d’urgenza con l’eventualità che altre sostanze possano essere state interrate. 

Si sospetta che alcune aziende siano responsabili di aver sversato del materiale proveniente da lavorazioni industriali o rifiuti difficili da smaltire. Il maggiore Candido ha dichiarato: “Dopo alcune segnalazioni da parte di privati abbiamo svolto un sopralluogo nell’area e abbiamo disposto il sequestro. Ora gli atti sono stati mandati in Procura. Ci sarà una fase successiva in cui si procederà alla bonifica dell’area”. Accanto alle indagini sul territorio si dovrà considerare la posizione del Comune di Maglie e dei proprietari del fondo: “La responsabilità del Comune e del privato proprietario -ha aggiunto Candido- sarà vagliata una volta che verranno appurati i fatti. Valuteremo tutte le posizioni e le responsabilità dell’accaduto”.

Intanto la Procura di Lecce ha creato a fine novembre un team composto da Carabinieri, Guardia di Finanza e agenti del Corpo Forestale dello Stato, che si occupa di gestire ogni situazione che potrebbe rivelarsi un’emergenza ambientale dovuta dalla presenza di rifiuti e sostanze pericolose nel territorio salentino. 

 

Oriana Rausa