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Ria o Ruggeri: chi porta la croce?

Lo scontro tra l’ex presidente della Provincia Lorenzo Ria e il senatore Salvatore Ruggeri a causa della vicenda delle tessere irregolari, nasconde in realtà una differente visione delle scelte politiche dell’Udc in un momento strategico per il futuro dello stesso partito
 
Lorenzo Ria e Salvatore Ruggeri (nella foto) ai ferri corti. È questa la conclusione di una contrapposizione all’interno dell’Udc che vede da un lato l’ex presidente della provincia di Lecce e dall’altro il senatore Ruggeri. Su chi dovrebbe ricadere la responsabilità di aver tesserato per il partito anche persone ormai decedute e altre diventate sostenitrici a loro insaputa? La questione è stata messa in luce dall’onorevole Antonio De Poli, responsabile nazionale del settore tessere ed ha un risvolto non solo pugliese. A Roma l’Udc ad esempio ha bloccato per irregolarità le adesioni nella capitale: niente più tessere del partito di Casini finché non saranno avviate le dovute verifiche da parte del comitato regionale e da quello nazionale dopo che alcuni iscritti al Pd si erano ritrovati ad essere anche sostenitori dell’Unione di centro. 
Ma in Puglia il problema sembra assumere contorni sempre più polemici a causa dei cattivi rapporti tra Lorenzo Ria e Salvatore Ruggeri. Sono quattro le tessere irregolari: una donna defunta (la cui anomalia è stata evidenziata dal figlio) più altre tre adesioni mai richieste dagli interessati. Un numero minimo, certo ma ancora non del tutto chiarito. La sollecitazione, partita dalla direzione nazionale Udc a fine luglio e rivolta Ria e Ruggeri affinché si facesse chiarezza sulle segnalazioni pervenute, ha causato la vibrante risposta del politico tavianese. Ria, infatti, secondo la ricostruzione di TeleRama, ha inviato una lettera riservata ai vertici nazionali, oltre che al segretario regionale Angelo Sansa e al coordinatore provinciale Totò Ruggeri in cui si faceva cenno all’ipotesi di esistenza di altri casi di tessere fasulle in una dimensione ancora poco conosciuta declinando, al contempo, ogni tipo di responsabilità sulla gestione. 
Una scelta che ha fatto infuriare non poco l’imprenditore murese il quale, durante la pubblica assemblea degli iscritti, tenutasi presso la propria azienda (alla quale Ria, a suo dire, era stato invitato frettolosamente via sms all’ultimo minuto e senza coinvolgimento), aveva duramente criticato l’ex inquilino di Palazzo dei Celestini per la velenosa missiva. Proprio a causa delle poco lusinghiere dichiarazioni di Ruggeri, Ria, a settembre, aveva deciso di inviare un’altra lettera a dirigenti e amministratori locali dell’Udc esprimendo il proprio dissenso sulla gestione del partito e sulla violazione delle regole dello statuto. 
Ad oggi risulta evidente che le mere questioni burocratiche lasciano trapelare valutazioni  di ordine politico più profonde. Lo scontro tra i due esponenti dello scudocrociato nasce da una differente visione delle strategie da attuare nelle prossime scadenze elettorali dove l’Udc potrebbe essere determinante. Ria da tempo si è detto favorevole alle primarie aprendo di fatto ad un dialogo col centrosinistra, area da cui tra l’altro perviene e sul modello che aveva portato all’elezione di Massimo Ferrarese alla provincia di Brindisi, mentre Ruggeri si è detto contrario alla “consultazione di popolo” preferendo lavorare all’interno degli schieramenti per individuare il candidato ideale. I prossimi gironi saranno quindi cruciali.