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Rampino: “Eccessivo parlare di dissesto”. Martella: “Noi avevamo allertato chi governava”

Alfonso Rampino, consigliere provinciale dell’opposizione, critica l’eccessivo allarmismo delle dichiarazioni di Macculi e Gabellone, mentre per Roberto Martella, ex consigliere di minoranza dell’amministrazione Pellegrino, “oggi tocca al centrodestra fare sacrifici”

 

Alle accuse del centrodestra ha replicato per primo, dai banchi del Consiglio provinciale, il consigliere Pd Alfonso Rampino (nella foto), componente della Commissione Bilancio e nelle file della maggioranza all’epoca dei fatti. “Non si riesce ad individuare ancora la nuova visione strategica per la crescita del territorio tanto sbandierata in campagna elettorale -afferma Rampino- secondo cui alle accuse di un eccessivo dispendio di risorse da parte del passato governo, sarebbe fin troppo facile rispondere che nulla ad oggi è stato fatto per invertire tale presunta rotta. Così la popolazione salentina si ritrova una Giunta a 12 anziché ad 8, il che avrebbe determinato un notevole risparmio annuale ed un addetto stampa, figura tanto critica in campagna elettorale, con un altrettanto carico di oneri sul ‘dissestato’ bilancio provinciale”.
Il riferimento del consigliere Rampino è alla campagna che il centrodestra fece all’epoca nei confronti del “portavoce” Massimo Manera. “Noi non disconosciamo eventuali criticità finanziarie che in questo come in tanti altri enti locali sono presenti e siamo pronti a dare il nostro contributo, non appena saremo messi nelle condizioni di approfondire documenti ufficiali. Ci sembra però eccessivo sentir parlare di possibile dissesto finanziario, soprattutto quando leggiamo che tra le spese senza copertura ci sono protocolli d’intesa che, come tutti sanno, sono atti di indirizzo che non hanno una precisa imputazione su un capitolo di spesa. Temiamo che la dialettica politica voglia privilegiare la contrapposizione delle parti alla soluzione dei problemi di questo territorio” conclude Rampino, secondo cui, in un momento di crisi profonda, forse sarebbe meglio sbloccare i fondi per la formazione professionale (i circa 12 milioni di euro che la Regione ha spostato nelle competenze della Provincia di Lecce già alla fine del mandato di Mario Pendinelli) che potrebbero dare una boccata d’ossigeno ad un territorio che negli anni di governo del centrosinistra ha avuto tassi di crescita economica rilevanti, contando su un felice connubio tra terziario, cultura, e bellezze naturali.
Ma a fare da contraltare ad Alfonso Rampino c’è un altro consigliere, oggi solo di Palazzo Carafa, ma allora tra i banchi di An anche a Palazzo dei Celestini. Si tratta di Roberto Martella che ripercorre gli ultimi anni: “Quando eravamo all’opposizione -spiega Martella- il centrosinistra chiamava Gabellone ‘il ragioniere’ proprio perché più volte avevamo denunciato le perdite Stp, la situazione scottante della Serfin ed il costo del contenzioso con Asea. Oggi mi verrebbe da dire che forse avrebbero dovuto prestare più orecchio ai nostri avvisi e anche alla nostra calcolatrice. Nelle conferenze stampa l’opposizione attaccava spesso Giovanni Pellegrino su questioni centrali, come la Stp ed il suo disavanzo di bilancio che richiedeva continui ripiani. Ma dalla società e dalla stessa maggioranza arrivavano subito dopo rassicurazioni sull’ottimo andamento del piano di rilancio aziendale. Oggi questo è il risultato e quel che è peggio sono le aliquote ormai ai massimi livelli, quindi di fatto, una situazione particolarmente ingessata. Vendere i beni dell’ente sarà inevitabile -aggiunge Martella, che da consigliere aveva anche lavorato con Pellegrino, Potì e poi con l’intera maggioranza al progetto dell’ex Galateo. “L’acquisto dell’ex sanatorio da destinare a nuova sede della Provincia ma anche per la realizzazione del nuovo parco di Lecce si fa ovviamente più difficile. Tuttavia, per questo acquisto avevamo già previsto l’alienazione degli immobili di via Salomi e Cicolella. La verità -conclude Martella- è che al di là di tutto, soprattutto nell’ultimo periodo, in coincidenza con la campagna elettorale, si sarebbe dovuti passare ad un regime di economia, invece loro continuarono a spendere. Oggi tocca al centrodestra fare sacrifici”.

 

Alessandra Lupo