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“Questa sentenza premia il nostro lavoro quotidiano e il diritto alla vita”

SUOR MARGHERITA BRAMATO – DIRETTRICE GENERALE DELL’OSPEDALE “PANICO”

A pochi giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato, esultano per il risultato ottenuto le suore Marcelline della “Pia fondazione di culto e di religione” che gestisce la struttura 

 

Abbiamo incontrato la direttrice generale, suor Margherita Bramato (nella foto), che si ritiene soddisfatta per la sentenza di sospensiva emanata dal massimo organo superiore della Magistratura.

È stata una grande vittoria per l’ospedale “Panico”, che costituisce il polo ospedaliero più importante del sud Salento. 

Certamente siamo molto entusiasti di questa sentenza, che premia il nostro lavoro quotidiano e il diritto alla vita. Non siamo una semplice casa di cura, ma offriamo un servizio ben più complesso alla comunità equiparabile a quello pubblico, nonostante la nostra appartenenza ad un ente ecclesiastico. 

Pensa che, alla luce di quanto successo, i rapporti con la Regione Puglia possano incrinarsi?

Continueremo ad essere sempre propositivi. Vogliamo continuare ad avere un’ampia collaborazione con la Regione, per poter dare un servizio efficiente nell’ambito della sanità, seguendo i sani principi dell’Opera Ecclesiastica alla quale apparteniamo.

È stata accolta come un miracolo la sentenza favorevole del Consiglio di Stato?

Siamo convinti che c’è stata una “mano dal cielo” che ci è venuta incontro, proprio in occasione del 50° anniversario della scomparsa del Cardinale Panico e della nascita della nostra fondazione qui a Tricase. Non dimentichiamo che la nostra istituzione è stata pensata per offrire a tutto il sud Salento un servizio di eccellenza per il bene salute, nonché rappresenta una importante risorsa di lavoro con circa mille dipendenti. 

Come intendete quindi utilizzare questa somma che sarà erogata dalla Regione?

Dopo la sospensiva della sentenza del Consiglio di Stato, cercheremo di aprire un tavolo tecnico con gli organi regionali per addivenire ad un accordo per il rimborso delle somme pregresse, tenendo presente che si tratta di spese sostenute per venire incontro alle esigenze della comunità. 

Crede che questi debiti contratti nel settore della Sanità siano dovuti ad uno spreco di risorse oppure rappresentano la conseguenza di una domanda fortemente aumentata negli ultimi anni da parte dei cittadini? 

Entrambi i fattori vanno considerati. La società è cambiata, l’età media di vita è aumentata grazie proprio alla assistenza e alla maggior possibilità di cure, con una popolazione che quindi sta diventando sempre più anziana. Credo che con una maggior razionalizzazione delle spese e una migliore gestione delle strutture sanitarie, possano evitarsi i tagli alla Sanità. Per raggiungere questo obiettivo, bisogna sensibilizzare tutte le componenti mediche e paramediche ad un utilizzo intelligente dei materiali e delle attrezzature e ad una migliore gestione dei ricoveri, creando una migliore collaborazione con le strutture extra-ospedaliere. 

Teme che il “Panico” possa in questo momento di crisi subire dei tagli con la chiusura dei posti letto? 

Abbiamo già subito la scure dei tagli, anche se grazie ad una gestione oculata siamo riusciti ad incrementare i posti letto in reparti di alta specializzazione. Ci stiamo sforzando ad erogare il miglior servizio, tenendo presente i tetti di spesa. 

 

Giovanni Nuzzo