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Quell’ultimo ponte

Botta e risposta tra un gruppo di consiglieri comunali e l’ex sindaco Antonio Fitto sulla legittimità della struttura tra Maglie e Melpignano 

 

Il ponte che separa Maglie da Melpignano, di recente costruzione, messo in attuazione dopo circa dieci anni dalla stesura del primo progetto, è diventato nelle ultime ore un ponte della discordia. Da una parte, i consiglieri magliesi Antonio Izzo (M5S), Antonio Giannuzzi (Gruppo misto), Francesco Chirilli (Gruppo misto), Mario Andreano (Pd) e Sabrina Balena (Pd) e dall’altra, l’ex sindaco nonchè direttore generale del Consorzio per le Aree di Sviluppo Industriale della Provincia di Lecce Antonio Fitto. Secondo i consiglieri, la nuova costruzione sarebbe da ritenersi abusiva in quanto non sarebbe stato effettuato l’esproprio dei terreni interessati. “Inoltre -sostengono- manca l’autorizzazione paesaggistica e il permesso di costruire. I proprietari dei terreni avrebbero tutte le carte in regola per chiedere il risarcimento dei danni subiti”. Sulle responsabilità civile e penale gli stessi consiglieri non hanno alcun dubbio e puntano il dito contro l’ex primo cittadino a causa del quale, a loro parere, esisterebbe il rischio serio del ripristino forzoso dei luoghi e l’abbattimento dell’opera.

La replica di Fitto non si è fatta attendere: “Abbiamo avuto il consenso di tutti i proprietari tranne uno, che è interessato alla variante originaria del progetto, nata per superare i problemi che hanno tenuto il ponte fermo per diversi anni, cioè una piccola bretella per poter accedere ai suoli di proprietà. La questione dell’esproprio è poi una valutazione legale, ma le somme sono accantonate e le documentazioni a posto”.

Da Fitto arrivano poi le tempistiche riguardante l’apertura del ponte: “Non è stato ancora aperto solo perché non è stato collaudato per motivi di tempo ma lo faremo nell’arco di una decina di giorni. L’idea dell’Asi è di costruire solo l’ingresso ovest, vista la presenza sulla carreggiata est, dell’accesso da Lecce, distante poche centinaia di metri”.

 

Ugo Tramacere