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Prg, il Consiglio comunale delibera le varianti

Tra le novità più significative, la sopraelevazione del secondo piano e l’utilizzo dell’intonaco al posto della pietra leccese. Una decisione quest’ultima molto contestata dal consigliere Antonio Giannuzzi
 
L’ultimo Consiglio comunale ha deciso di apportare modifiche alle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale per sanare alcuni errori presenti nello strumento urbanistico. “Tra le modifiche apportate -si legge nella nota a firma del sindaco Antonio Fitto– c’è quella di consentire la sopraelevazione del secondo piano dei fabbricati nelle zone B (ovviamente solo nei casi in cui la volumetria lo consenta), mantenendo la stessa altezza. Sono state definite meglio le distanze di rispetto fra i confini anche nelle uniche zone G rimaste dopo i tagli della Regione, vale a dire quelle sulla via Otranto e quelle di collegamento con la frazione di Morigino. 
Altre modifiche riducono in zona agricola il lotto minimo di intervento a 5mila mq. Anche la zona artigianale è stata interessata, trasformandola direttamente in un’area di insediamenti produttivi”.  Nel centro storico  si potrà effettuare il cambio di destinazione d’uso e interventi di recupero degli immobili, di fatto già previsti dalla normativa nazionale, purché nel rispetto più assoluto dei volumi, dell’impianto edilizio esistente e dell’utilizzo rigoroso della pietra leccese. “Nelle zone limitrofe al centro storico -specifica il sindaco- peraltro già compromesse da tutta una serie di interventi che negli anni passati non ha tenuto conto della tipicità costruttiva, si potranno  rifare le facciate anche utilizzando colori neutri, compatibili con la pietra leccese”. 
Una norma questa, molto contestata dal consigliere di Città libera, Antonio Giannuzzi, che ha parlato di decisione gravissima del consiglio: “La maggioranza, dietro sollecitazione del sindaco, ha ritenuto superfluo l’obbligo di seguire la tipologia costruttiva esistente, votando un testo che crea lo spazio per rifinire i rivestimenti anche con intonaco dipinto, allentando i vincoli precedenti e tradendo una caratteristica storica e qualificante della nostra città con il maggior numero di costruzioni in pietra leccese. Tale caratteristica aveva fatto di Maglie la città elegante, con le linee architettoniche ‘gentili’, che tutti riconoscono”.