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Presentato al “Capece” il nuovo libro-intervista di Rosy Bindi

È stato presentato martedì scorso nell’aula magna del Liceo “Capece”, il nuovo libro-intervista di Rosy Bindi (nella foto) dal titolo Quel che è di Cesare, stampato per le edizioni Laterza. La serata, organizzata della presidenza provinciale del Centro Italiano Femminile, è stata presentata da Maria Rosaria De Lumè, madrina della Bindi ai tempi dell’Azione Cattolica. Durante l’incontro, la giornalista di Repubblica Giovanna Casadio curatrice del volume, ha interpellato l’onorevole del Pd  su alcuni temi cruciali nel rapporto tra politica e cattolicesimo, affrontando gli argomenti più importanti e dibattuti del momento partendo dalla sua esperienza sin dagli anni giovanili. Attraverso un percorso chiaro e sincero tra temi scottanti e controversi, la Bindi, durante la serata, ha voluto rilanciare la dimensione etica della politica che è servizio e ricerca del bene comune.
Molti gli interrogativi lanciati al folto pubblico presente. Soprattutto un passaggio dell’intervista è stato particolarmente intenso e cioè quale contributo siano chiamati oggi a dare i cattolici nel dialogo con i non credenti in un momento in cui il paese rischia di spaccarsi sui grandi temi che interpellano il senso della vita. Rosy Bindi ha rivendicato l’attualità e la necessità del cattolicesimo democratico rifacendosi a quelli che sono stati ispiratori e maestri: Sturzo, De Gasperi, La Pira, Moro. Un discorso che ha tocca il cuore della laicità perché, secondo il deputato Pd, “a Cesare si restituisce la moneta e non la dignità della persona che spetta a Dio o alla persona stessa”.