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Posidonia: da problema a risorsa

Grazie ad una convenzione tra Federbalneari Salento e Compost Natura Srl di Arnesano, le alghe spiaggiate sui litorali potranno essere prelevate e utilizzate per produrre compost naturale e pellet

 

La Posidonia oceanica ricopre gran parte dei fondali marini delle nostre coste e funge da difesa naturale per l’erosione. È una vera e propria pianta di tipo terrestre adattata a vivere in mare, composta da radici, rizomi, foglie e in determinati periodi dell’anno, seppur non tutti gli anni, produce anche fiori, frutti e semi. In genere, queste piante attecchiscono su fondali mobili, profondi da pochi cm fino ad oltre 40 metri, in casi di notevole trasparenza dell’acqua. Qui arriva a formare delle vere e proprie praterie, ampie anche molti metri quadrati con foglie che possono avere anche una notevole crescita verticale tanto da superare il metro di altezza. 

Una pianta che ben presto diventa un problema, quando, in corrispondenza della stagione estiva si deposita sulle spiagge impedendo la balneazione e costringendo i Comuni, per le spiagge di libero accesso, e i gestori, per i lidi privati, a ripulire i litorali. “Fino a quattro anni fa -spiega il presidente di Federbalneari Salento Mauro Della Valle– queste foglie potevano essere portate solo in discarica con un eccessivo costo sia per comuni costieri che per gli stabilimenti. In occasione dell’ordinanza balneare della Regione Puglia, abbiamo chiesto di usare la posidonia come deterrente all’erosione costiera, creando un cuscinetto di alghe e sabbia lungo tutto il litorale. Un intervento del genere è stato realizzato sul litorale di Ugento, con la ricostruzione di oltre 3 km di cordone dunale. Questo rimedio è stato realizzato in collaborazione tra Federbalneari e Parco Naturale di Ugento, utilizzando un finanziamento regionale in materia. Quest’anno -continua Della Valle- il problema si è ripresentato, colpendo le località costiere di Sant’Andrea (nella foto), Torre Lapillo, San Cataldo per cui, di nostra iniziativa ci siamo rivolti ad alcune aziende che utilizzano la Posidonia come componente per produrre compost, e ne abbiamo trovato una di Arnesano, Compost Natura Srl, che interviene come un 118: fa il sopralluogo, effettua una prima cernita per l’eliminazione dei detriti e dei rifiuti antropici presenti (che vanno conferiti normalmente in discarica), poi effettua una vagliatura per la separazione delle foglie dalla sabbia e infine il prelievo vero e proprio”. 

La Compost Natura Srl produce da questo scarto sia compost naturale che pellet permettendo un risparmio per i gestori di stabilimenti fino al 50%. Il percorso è andato oltre: proprio in questi ultimi giorni, un decreto già passato al Senato della Repubblica e da approvare alla Camera dei Deputati, inserito dal senatore salentino Francesco Bruni, membro della Commissione ambiente al Senato, ha fatto si che la Posidonia non fosse più considerata e trattata come rifiuto speciale, e possa così essere stoccata normalmente in campagna, oppure nei siti di provenienza senza autorizzazioni o problemi di impatto ambientale. 

 

Nicola Santoro