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Porto Miggiano, sul Comparto 13 arriva la diffida di Save Salento

Il piano di lottizzazione scaduto nel 1996 è alla base del provvedimento notificato all’amministrazione comunale di Santa Cesarea Terme. E la protesta degli ambientalisti è arrivata anche sul palco della Notte della Taranta a Melpignano, grazie ai Sud Sound System 
 
Diffida nei confronti del Comune di Santa Cesarea Terme presentata e firmata dall’associazione ambientalista Save Salento; motivo del provvedimento, la tanto discussa e nota lottizzazione del Comparto 13, terreno sito in zona Serricella che si affaccia su Porto Miggiano. 
Il segretario dell’associazione Antonio Bonatesta illustra le ragioni di questa presa di posizione: “Alla base di tutto c’è un piano di lottizzazione adottato nel 1986 e scaduto, come da previsioni legislative, dopo dieci anni. Dato che in questo arco temporale non è stata messa in atto nessuna opera di urbanizzazione, se ne deduce che qualsiasi intervento del genere debba essere considerato abusivo. Questa situazione spiega la nostra diffida, un atto che è stato fatto recapitare per conoscenza anche all’assessore regionale all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, e al ministro per i Beni e Attività Culturali, Giancarlo Galan. L’assessore può far valere la norma del piano urbanistico che prevede l’intervento ad hoc della Regione per vincolare un’area con visuali paesaggistiche considerate di particolare pregio. Inoltre, il piano di lottizzazione, essendo scaduto prima del 2001, non è stato sottoposto al Putt/p (Piano urbanistico territoriale tematico) della Regione Puglia. Al ministro Galan chiediamo invece che venga rispettato il decreto ministeriale del 4 luglio 1970 che riconosce Santa Cesarea Terme come territorio di particolare pregio, compresa anche l’area corrispondente al comparto 13. In più, non esiste per questa zona un’autorizzazione paesaggistica a costruire, come prevede la legge, ma si è invece provveduto all’escamotage di compiere la valutazione paesaggistica solo su singole porzioni del comparto, atto a nostro parere illegale”. 
Bonatesta affonda poi il colpo: “L’unico intervento compiuto sul comparto è una piccola porzione sterrata e fatta spianare per realizzare una strada; un progetto abbandonato presto e ciò ha permesso alla macchia mediterranea a riprendersi il territorio. Tutta quell’area è stata invece recentemente messa a fuoco con incendi controllati con l’obiettivo proprio di ripristinare l’area sterrata; una pratica illegale e pericolosa che ci ha spinto a chiedere l’intervento della Procura affinché venga applicata la legge 353 del 2000 sul catasto delle aree bruciate”. 
Il segretario di Save Salento ha poi preso con enorme soddisfazione la scelta di Nando Popu dei Sud Sound System di indossare sul palco del concertone della Notte della Taranta a Melpignano una maglietta con lo slogan Salento non è cemento: “Rappresenta l’impegno preso dall’opinione pubblica per la salvaguardia della nostra terra; è questo il modello di sviluppo da seguire”. 
Il sindaco di Santa Cesarea Terme Daniele Cretì ridimensiona il peso della diffida ricevuta e considera inutile l’allarme lanciato da Save Salento: “Questa diffida lascia il tempo che trova, perché non è stato attivato nessun procedimento edilizio nel comparto 13. Se dovesse essere riattivato, l’ufficio tecnico riprenderà in mano tutto il progetto e potrebbe anche rimettere in gioco tutto. Mi sembra che qualcuno si fasci la testa prima di rompersela. Da sindaco, sono il primo a volere il bene per il paesaggio di Santa Cesarea Terme e così anche tutta l’amministrazione comunale e i cittadini”. Sulla maglietta indossata dal cantante dei Sud Sound System, Cretì taglia corto: “Solo strumentalizzazioni”. 
 
(A.C.)