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Poli Bortone: “Io sono in campo per vincere, non per far perdere qualcuno”

Alla fine la sua candidatura alle regionali è arrivata, anche se non in quota Pdl. Adriana Poli Bortone (nella foto) è il nome su cui punta il terzo polo che, per non rinunciare alla sua leadership, dice anche no a Berlusconi. Fine delle contrattazioni dunque, anche se per qualcuno tutto rientra nell’accordo con il centro sinistra, rimasto in piedi nonostante la vittoria di Nichi Vendola, ma ora celato. Dietrologie a parte, in ogni caso, Adriana Poli Bortone è in campagna elettorale e a chi le chiede se sia vero che le hanno proposto il Ministero dell’Agricoltura, lei risponde senza giri di parole: “Posso rassicurare tutti sul fatto che non mi sono state avanzate promesse; e in quanto alle notizie di ministeri offerti, se qualcuno mi avesse ritenuta meritevole di fare il ministro me lo avrebbe fatto fare nel 2008”.

La Poli insomma non ci sta e con il terzo polo ora punta a contare i consensi, anche personali. E poi a farli pesare ai mancati alleati, soprattutto a quelli del centrodestra, cui è riferito il commento sulla presenza di Vendola a Rai3: “Errare è umano, perseverare è diabolico”, dichiara la leader di Io Sud. La Poli Bortone rileva le responsabilità “di chi ha fatto di Vendola un leader nazionale del centrosinistra. Diventato governatore nel 2005 per un errore di valutazione -afferma la Poli Bortone- oggi, grazie a chi in Puglia si è adoperato per mantenere la divisione dei moderati, Vendola si considera già il leader dell’intero centrosinistra, al punto di potersi consentire di star lontano dalla Puglia per interessarsi della candidatura di Prodi a sindaco di Bologna. Gli errori si pagano”.
Tuttavia, fino all’ultimo momento si è insistito sulla doppia strada del gradimento per la senatrice che piace a Berlusconi ma non al partito, tanto che gli ex An nazionali erano pronti ad opporsi anche ufficialmente ad una sua candidatura col Pdl. Nonostante tutto il dialogo è però rimasto aperto per settimane. L’Udc ha insistito a tutti i livelli perché si convergesse sulla scelta Poli, visto lo spessore e l’esperienza della senatrice “unica -secondo Casini, Buttiglione e Sanza- capace di battere Nichi Vendola”. E le sponde non sono mancate nemmeno nel partito, con il deputato barese Salvatore Tatarella che ha rivolto non poche frecciate ai dirigenti del Pdl pugliese per la scelta di escludere la senatrice. Il dialogo tuttavia è rimasto in piedi per settimane, ma alla fine il Pdl ha fatto la sua scelta ed oggi la Poli commenta: “Non ci sono dialoghi aperti tra Pdl, Io Sud e Udc. Tutto procede come in ogni campagna elettorale e le nostre liste sono già al completo. La confusione -continua la Poli Bortone- è evidentemente generata da chi si sente debole e pensa in questo modo di volere disorientare l’elettorato. Un elettorato, quello pugliese, che saprà ancora una volta dimostrare di essere libero e di rifiutare qualsiasi imposizione di apparato”.