Condanna verso l’atteggiamento della maggioranza e l’annuncio di una interpellanza per fare luce sulle responsabilità legate al rogo
“Nella giornata di ieri, 16 luglio 2024, è andato in fumo l’intero sito del parco archeologico di Parabita. Per ore intere, le fiamme hanno colpito e distrutto tutte le strutture del parco archeologico: ormai ridotto a sola cenere. Oltre 45 ettari sono andati in fumo. Solo grazie all’intervento dei Vigili del fuoco e della Protezione Civile sono state messe in salvo le abitazioni della zona. Dopo 24 ore, ancora in mattinata ci sono alberi di ulivo che bruciano. Un mese fa avevamo denunciato lo stato di abbandono del parco archeologico, sommerso dalle erbacce e dall’incuria totale”. Inizia così il comunicato stampa diffuso dal gruppo consiliare di opposizione “Persone & “Progresso” (composto dai consiglieri Alfredo Cacciapaglia, Francesca Giannelli, Giuseppe Provenzano e Biagino Coi) in seguito all’incendio che ha rovinato l’importante sito storico-culturale di Parabita.
Un evento che ha portato i consiglieri firmatari del documento a contestare l’amministrazione per la mancata gestione dell’emergenza: “Sempre nella giornata di ieri, mentre era in corso il Consiglio Comunale, il Sindaco Stefano Prete non solo ometteva d’informare il Consiglio, e quindi la Città, della tragedia che si stava consumando ai danni di uno dei siti archeologici più importanti al mondo, ma addirittura, mentendo alla Città, affermava che grazie alla sua opera di ‘prevenzione e di sfalcio diffuso non stavano avendo situazioni che si sono avute nel 2023′”.
Bersaglio dell’opposizione anche il vicesindaco Elisa Seclì, colpevole di aver dichiarato “sempre nel corso del Consiglio Comunale di ‘essere caduta dal pero’, dichiarando di non sapere nulla di quanto accadeva, mentre le case degli abitanti nella zona del parco archeologico rischiavano di andare a fuoco come dalle immagini allegate”.
L’obiettivo del gruppo “Persone & Progresso” è adesso che di fare chiarezza sulle responsabilità di quanto avvenuto: “Chiediamo che si faccia luce e verificare se dietro quanto è accaduto può esservi la condotta criminale di qualche mano sconsiderata e non meno delinquenziale la condotta irresponsabile di chi, avvisato per tempo, proprio da noi, per lo stato di degrado e abbandono ha fatto sì che tale misfatto potesse compiersi. Grazie all’intervento dei volontari dei Vigili del Fuoco non si è consumata la tragedia. Con qualche migliaio di euro si sarebbe evitato questo scempio mentre, noi assumeremo ogni iniziativa utile perché siano accertate le responsabilità di chi per supponenza, ignoranza e arroganza ha ucciso un immenso patrimonio culturale della Città. A breve presenteremo un’interpellanza affinché nel prossimo consiglio si discuta di quanto accaduto e valutare le responsabilità politiche e penali del fatto”.