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Paolo sfida tutti

Dopo 350 giorni d’attesa e un accerchiamento senza precedenti, il sindaco di Lecce Paolo Perrone ha presentato la nuova Giunta. Una squadra a 13 che però non convince gli esponenti dell’opposizione (che ora vede sempre più alleati Io Sud e l’Udc con il centrosinistra) i quali, all’unisono, hanno dichiarato guerra al primo cittadino. Che però procede per la sua strada e precisa: “Volevo sin dall’inizio una Giunta a 13” 
 
Alla fine la nuova Giunta comunale leccese è arrivata. Una squadra a 13 invece che a 14, come si era ipotizzato sino all’ultimo istante e che vede fuori non solo Damiano D’Autilia ma anche Roberto Martella. Che si sia trattato dello spauracchio del ricorso al Tar contro la Giunta sovradimensionata, annunciato il giorno prima dal centrosinistra oppure di una precisa strategia se lo chiedono in tanti. Certo è che Perrone nel presentare la nuova squadra ha ringraziato Roberto Martella, spiegando che la maggioranza è compatta e che i ritardi sono dipesi unicamente dal tentativo di allargare a Io Sud e poi all’Udc. Un tentativo fallito in entrambi i casi. 
I nuovi assessori sono dunque 4 ed il loro ingresso ha comportato un rimpasto generale delle deleghe che ha lasciato fuori solo pochissimi settori. Immutato infatti l’Ambiente, rimasto nelle mani del vice sindaco Gianni Garrisi, ma anche la delega ad Affari Generali, Contenzioso, Contratti, Appalti, Servizi demografici e Decentramento di Fiorino Greco nonché quella ad Igiene, Sanità, Randagismo e Qualità della vita di Alfredo Pagliaro e l’assessorato al Traffico e alla Mobilità di Giuseppe Ripa. Per il resto, giro di poltrone per tutti, chi più chi meno e spazio alle new entry Luigi Coclite, Nunzia Brandi, Severo Martini e Gaetano Messuti. Per il primo di loro, Coclite, in arrivo dalla Città, la delega alle Attività Produttive e Commerciali, all’Annona e allo Sviluppo economico libera le mani di Attilio Monosi, in cui passa così la delicatissima delega al che accorpa Bilancio e Programmazione, Patrimonio, Innovazione tecnologica e anche i Tributi che un tempo facevano parte del pacchetto di Michele Giordano cui restano comunque Personale, Sviluppo organizzativo e Qualità dei servizi.
Cambio di casacca per Lucio Inguscio, la sua delega alla Polizia Municipale passa nelle mani del sindaco in cambio delle Politiche Abitative e dell’ Edilizia residenziale pubblica. Un ramo difficile, spesso spinoso, scorporato dall’Urbanistica (Marti li aveva tutti nelle sue mani), che invece è andata all’ex Io Sud, Severo Martini. Il nodo urbanistica è stato l’ultimo su cui il sindaco si è dovuto spendere nelle ultime concitate ore prima del rimpasto. Il settore era, infatti, ambitissimo anche da Gaetano Messuti, che si è dovuto invece accontentare (si fa per dire) dei Lavori Pubblici. Una delega di per sé consistente, cui si sono andate a sommare anche quelle al Verde Pubblico, ai Servizi cimiteriali, all’Edilizia scolastica, ai Contratti di quartiere e il Demanio nonché, questa la vera novità, le Politiche Comunitarie. Il pacchetto Europa era rimasto nelle mani del sindaco che lo aveva ereditato dalla Poli. Con il rimpasto Perrone ne fa a meno, proprio come del Bilancio, dopo quasi due anni di “commissariamento” aveva detto il sindaco, che in questa fase tiene per sé invece le  Politiche sociali (in cui sarà coadiuvato dal consigliere delegato Roberto Martella), la Polizia Municipale, la Pianificazione Strategica, le Politiche Energetiche, le Politiche Giovanili, la Sicurezza e la Protezione Civile, lasciando la Cultura, ultimo ritocco, a Massimo Alfarano. L’assessore aggiunge la delega al suo pacchetto Turismo e Marketing Territoriale e lascia lo Sporto a Nunzia Brandi, unica donna che in questo modo non sarà “solo” ma “anche” assessore alle Pari opportunità. 
 
Alessandra Lupo